ANDREA AGNELLI, “MAI INCONTRATO BOSS MAFIOSI”


Intanto la Procura della Figc, chiede l’inibizione del presidente della Juventus per due anni e mezzo.
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Roma, 16/09/2017 -


“Mai incontrato boss mafiosi”. Queste sono state le parole del presidente della Juventus Andrea Agnelli, che nel corso dell’inchiesta sull’infiltrazione della ‘ndrangheta nella curva e sulla cessione dei biglietti agli ultrà, era intervenuto con assoluta chiarezza. Oggi, a distanza di molti mesi, il capo procuratore della Figc Giuseppe Pecoraro ha chiesto due anni e mezzo di inibizione per il presidente bianconero, al tribunale federale nazionale nel processo a porte chiuse per la nota vicenda di cui sopra. La stessa procura federale ha inoltre disposto una multa di 50 mila euro a carico del presidente e chiesto l’estensione del provvedimento anche alle competizioni FIFA e UEFA, mentre entro 30 giorni è attesa la sentenza di primo grado del tribunale federale nazionale. Intanto, l’avvocato Franco Coppi, che è il legale del pool difensivo ha così commentato: “La Procura fa il suo mestiere, queste sono solo richieste, noi puntiamo a un’assoluzione piena”. Una vicenda che è ancora tutta da chiarire in sede legale, visto che la procura federale, davanti all’Antimafia, aveva fatto riferimento ai documenti arrivati dalla procura di Torino, in cui si faceva riferimento a presunti rapporti di alcuni esponenti della ndrangheta con la dirigenza della Juventus. Tuttavia, dobbiamo dire che il presidente Agnelli fin dall’inizio si è dichiarato innocente: “Nel rispetto di organi inquirenti e giudicanti, ricordo che non ho mai incontrato boss mafiosi. Ciò che leggo è falso”. Così scriveva in un tweet il maggiore esponente della Juventus che usa molto raramente i social. Dunque, come dicevamo pocanzi, ad oggi la questione è ferma alla richiesta della pena di inibizione per Agnelli da parte della procura Figc. Adesso si attendono gli sviluppi della questione che prevede un ricorso da parte dei legali difensori del presidente della Juve.

Salvino Cavallaro                    

Salvino Cavallaro