CLAMOROSO AL GROTTA POLIFEMO, LA LEGA AUTORIZZA IL CAMBIO DI DENOMINAZIONE: IL MILAZZO SI CHIAMERÀ LOMONACHESE


Milazzo Lomonachese
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26/11/2012 -

Avete letto bene,cari sportivi,il Milazzo da domenica si chiamerà Lomonachese. La richiesta ,avanzata dai tifosi della squadra mamertina  circa un mese fa,dopo l’archiviazione della gestione Peditto, è stata finalmente accolta dagli organi federali e dal  presidente Macalli ,che cerca consensi per ricandidarsi in quanto molte società non sarebbero disponibili a rieleggerlo, perché ritenuto a 75 anni troppo giovane  per espletare un altro mandato. Si è alla ricerca di un presidente più maturo,che abbia almeno dai 90  anni in su,ma sembra che manchino i candidati. Vedremo come andrà a finire.
La dirigenza della neo-società ha  indetto una conferenza stampa per comunicare che la Lomonachese punta quest’anno ad un obiettivo di prestigio: la retrocessione diretta possibilmente senza passare per la lotteria dei playout. A questo scopo si è messa subito al lavoro rescindendo i contratti dei migliori giocatori,ereditati  dalla gestione   Peditto,che a sua volta li aveva avuti stornati da quel furbetto di Grillo. Successivamente non ha confermato l’allenatore Marco Tosi anche a costo di pagare uno stipendio a vuoto,mentre al suo posto ha ingaggiato un  mister di belle speranze, pescandolo in un campionato di Eccellenza,senza alcuna esperienza di campionati professionistici,che aveva seguito probabilmente soltanto in televisione. Insomma tutte le credenziali migliori per raggiungere l’obiettivo,che la società si era prefisso;   la dirigenza ha rivolto al mister  il proprio apprezzamento per la sconfitta con il Santarcangelo,che rappresenta la prima tappa per portarci dritti-dritti in serie D! i giornalisti presenti si sono guardati in faccia stralunati e qualcuno si è pure commosso fino al punto di volerli abbracciare  per dimostrargli la propria stima e riconoscenza. I dirigenti della Lomonachese hanno proseguito la loro conferenza stampa dichiarando che il punto forte della squadra sarà la difesa,imperniata su una coppia di centrali come Strumbo e Pepe,che assicurano con la loro presenza almeno un paio di gol a partita nella nostra rete,naturalmente escludendo i calci di rigore contro,che non sono preventivabili.
Ad evitare che la Lomonachese possa segnare per sbaglio qualche rete a suo favore,la dirigenza ha pensato bene di escludere dalla formazione,che via via scenderà in campo,gli attaccanti: una categoria di giocatori,che del resto non serve,se si vuole retrocedere. “I gol bisogna prenderli e non farli:questa è una delle regole fondamentali del calcio,come lo intendiamo noi” ,così hanno esclamato ad un giornalista,che aveva chiesto almeno qualche punta, che facesse il gol bandiera.
Lomonachese  quindi imbottita di centrocampisti,che mister Tudisco posiziona in campo con un originale 1-4-6,dove però 1 sta per il portiere. La dirigenza durante la stessa conferenza ha mostrato solo qualche incertezza sui giocatori D’Amico e Lewandowsky,che risultano,a loro dire, troppo pericolosi per il raggiungimento dell’obiettivo della retrocessione: di qualità superiore alla media;per questo  è molto probabile,aggiungono, che siano ceduti al mercato di gennaio in cambio di  qualche bidone,magari palermitano,che si addice di più al livello tecnico mostrato dalla nostra squadra. Alla fine della conferenza stampa è stata festeggiata la sconfitta in casa con il Santarcangelo stappando una bottiglia di champagne portata dai tifosi ,non molti a dire il vero,ma,se continueremo a perdere,aumenteranno sicuramente. Domenica scorsa erano circa trecento,secondo la stampa,perché noi non c’eravamo per scelta personale e di testata,ma ne mancano all’appello almeno seicento per arrivare ai novecento della  partita inaugurale del campionato. Se si perdesse a Mantova,i tifosi sono pronti ad assieparsi sulle tribune del Grotta di Polifemo a cantare.” Lomonachese facci scendere su e così non ci pensiamo più; contenti voi-contenti noi, purchè ve ne andiate e non ritorniate più”. Testi e musica del sottoscritto!

Il prossimo avversario: F.C. Mantova

Domenica 2 Dicembre per la prima volta nella loro storia calcistica s’incontrano Milazzo e Mantova. Si giocherà allo stadio “Martelli” ,dove due domeniche fa il Mantova ha pareggiato 2-2 con il Rimini. La società del Mantova ha una storia ultra centenaria,considerato che è stata fondata  il 24 Marzo del 1911 e, dopo aver conosciuto gli allori della serie A , è piombata per un lungo periodo nell’anonimato dei campionati dilettantistici. La rinascita inizia dal 2005 allorchè sotto la guida di Mimmo Di Carlo conquista in breve la serie B ,sfiorando la massima serie al primo anno con il Torino,che la batte ai play-off dopo i calci di rigore. Negli anni successivi resiste disputando  campionati di prestigio, finchè ,dopo 4 anni,scende e purtroppo fallisce . Riammessa l’anno scorso in lega Pro,si salva battendo la Vibonese nella finale delle vincenti dei play-out dei due gironi di 2^ divisione.
A Mantova è nato  Edmondo Fabbri,che fu c.t. della nazionale italiana ai mondiali di Londra,che ci videro soccombere per mano di un certo Pak do Ik, centravanti della Corea.
L’allenatore del Mantova si chiama Saro Frutti,59 aa.,riconfermato alla guida dei virgiliani anche per quest’anno.E’ stato un “bomber” con la B maiuscola nella sua lunghissima carriera,segnando ben 211 reti in 22 anni,sparsi tra Rimini,Modena e Mantova,ma non solo,chiudendo a Rovereto alla soglia dei 40 anni. Dopo un ‘estate turbolenta il Mantova è stato costruito di fretta e furia;nonostante ciò  occupa la settima posizione ,anche se in coabitazione con il Forlì,e ad 1 punto dal Renate,che con i suoi 20 punti si trova all’ultimo posto valido per i play-off. Gioca con un 3-5-2 e schiera in porta  Marco Festa,portiere di sicuro affidamento anche se ha solo 20 anni perché l’anno scorso ha contribuito con le sue parate a portare il Catanzaro in Prima Divisione. In difesa gioca il capitano dei bianco-rossi Manuel Spinale,34 aa,ma non li dimostra; Sebastiano Girelli (’84) cresciuto in casa e Andrea Bertin ,20 aa. Il centrocampo è affidato alla regia di Lorenzo Galassi (’91) ,che con il Bellaria è stato votato al di sopra della sufficienza e Federico Cerone,27 aa. ,un motorino,che si sa anche proporre.In attacco spicca il goleador della squadra  Stefano Del Sante ,25 aa., che ha siglato finora 7 reti,di cui l’ultima ha fruttato la vittoria domenica fuori casa con il Bellaria Igea Marina. Il Mantova in casa ha vinto due volte e pareggiato tre partite,mentre ha perso una volta sola.

ATTILIO ANDRIOLO

         

      


IlCalcio24 Redazione