IAGO FALQUE SPRONA IL TORO A RICOMINCIARE DA CAGLIARI


Il campione spagnolo convinto della qualità del Torino
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Torino, 17/11/2018 -


“Basta pensare alla partita contro il Parma, ora guardiamo al Cagliari. Qui vedo i presupposti per un grande futuro….”. A parlare è Iago Falque, il campione spagnolo del Torino che è intervenuto alla presentazione del nuovo sponsor granata “Invent”, un’azienda che opera nel campo dei fotovoltaici. Parole che invitano a chiudere una pagina da dimenticare, per riaprirne un’altra nella consapevolezza che il Toro abbia un grande futuro. Apprezziamo molto questo suo modo di caricare la squadra e un ambiente che in breve tempo è passato dall’esagerata euforia per il risultato di Genova contro la Sampdoria, all’infausta e deprimente giornata contro il Parma che, probabilmente, ha mostrato il vero volto del Torino. Una squadra di buona qualità tecnica che, tuttavia, manca di quella continuità che esprime maturità e autostima nell’affrontare l’avversario di turno con la dovuta attenzione. E’ il piccolo, grande neo di un Toro che ha bisogno di essere curato soprattutto dal punto di vista psicologico attraverso un processo affinato da insegnamenti impartiti da “mental coach”, che ormai sono necessari nel calcio moderno. Tutto questo,naturalmente, deve essere collimato alla parte tecnica con i dettami impartiti dall’allenatore, il quale provvederà volta per volta a studiare assieme alla squadra qual è la giusta tattica da adottare per affrontare l’avversario di turno. Sia chiaro, questa è la nostra opinione maturata ormai da tanti anni legati al seguito del calcio, e di quel giornalismo che non ama la critica fine a se stessa costruita per distruggere, ma desidera farne qualcosa di costruttivo. Alla luce di quanto detto, crediamo di avere individuato nel Torino di oggi un antico e radicato pensiero, che contro certe ingiuste avversità date dal calcio si disarmi, lasciando perdere improvvisamente certe qualità tecniche esistenze. E così si alternano picchi di entusiasmo per partite vinte in maniera convincente, a profonde depressioni per altre perse malamente. E allora dov’è la verità di questo Toro e di una squadra che è sempre la stessa nel bene e nel male? Forse è da ricercarsi nell’equilibrio mentale che non c’è, per far posto all’autoconvinzione di non essere eccelsi ma neppure scarsi. Da un’analisi accurata e oggettiva, pensiamo davvero che il Toro costruito questa estate dal presidente Cairo e dal d.s. Petrachi sia stato sufficientemente studiato per conquistare quell’Europa che ormai da troppi anni sfugge alla società granata. E mentre negli anni passati certi presupposti erano legati a una semplice speranza, più che a dati di fatto certificati da reali valori tecnici, quest’anno è inconfutabile la qualità dei suoi giocatori e quindi della squadra vista nel suo insieme. Tuttavia, come dicevamo pocanzi, c’è sempre quell’aleggiare nel mondo granata che sembra ancora oggi inconsapevole della propria forza, per perdersi poi in piagnistei per torti subiti a vantaggio di altri. Ebbene, ci sembra proprio che sia arrivato il momento di cambiare registro influenzando la squadra e tutto l’ambiente a credere in se stessi, perché solo  così si possono esprimere certi conclamati valori tecnici che parlano chiaro di giocatori di qualità come Sirigu, Ansaldi, Nkoulou, Izzo, Baselli, Rincon, Soriano, Iago Falque, Belotti, Zaza, pensando anche a giovani di qualità come Aina Ola, Meité, Parigini. Insomma, il Toro ritrovi presto se stesso e quella serenità che resta alla base di ogni successo.

Salvino Cavallaro 



Salvino Cavallaro