IL DRAMMA PERSONALE DI GIUSEPPE ROSSI CHE CI FA RIFLETTERE


Ma quando
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09/01/2014 -

Ci sono momenti nella vita che ti fanno ricredere sulle persone e sul mondo, quasi sempre appallottolati in un unico fascio di cose negative. Ma quando succedono episodi come quello accaduto al calciatore della Fiorentina Giuseppe Rossi, ecco che ti ricredi e pensi che in fondo non è tutto così negativo e anche nel mondo del calcio, da sempre cinico e spietato nel raggiungimento del successo che è fonte di acquisizione di parecchi milioni di euro, resistono ancora i buoni sentimenti espressi attraverso atteggiamenti e manifestazioni di umanità. Tutti sanno che Rossi nel corso della partita Fiorentina – Livorno ha subito un fallo che gli ha procurato un serio infortunio al ginocchio già operato recentemente. Ebbene, nell’urto con il difensore livornese, Rossi si è procurato un ko che lo costringerà a restare fermo per almeno 7 settimane. Un fulmine a ciel sereno proprio mentre il giocatore della Fiorentina stava riprendendo a giocare ad alti livelli ed era in predicato ad essere convocato con merito da Prandelli per il campionato del mondo che si svolgerà il prossimo giugno in Brasile. La smorfia di dolore e il suo pianto ha commosso l’opinione pubblica sportiva di tutte le fedi calcistiche. Tutti attorno al giocatore che sta vivendo momenti di legittima inquietudine, in un dramma personale che fa capo a un destino che spesso si accanisce senza un perché. E’ bello però sapere che tanta gente è con te a vivere il tuo dolore, il tuo dramma, la tua delusione che ferisce senza pietà. E’ un po’ come non sentirsi solo e dividere con chi ti vuole bene il momento in cui il destino ti è stato avverso. Dice Giuseppe Rossi: “Prima di recarmi in Colorado, dove verrò visitato dal professore che mi ha operato in passato al ginocchio, desidero ringraziare tutti quanti per gli attestati di stima e di affetto ricevuti. Sono state ore difficili e dolorose, ma i messaggi e il sostegno di tutti mi hanno commosso e riempito d’orgoglio. Ringrazio tutta Firenze, la Società e i miei compagni di squadra. Ringrazio anche tutti i tifosi italiani e tutti i colleghi delle altre squadre che hanno avuto parole dolci per me. Grazie a tutti di cuore. Ci vediamo presto”. Che bello il calcio, che bello il pallone quando si ispira a sentimenti così profondi da farti ricredere su certi atteggiamenti che spesso inneggiano alla violenza e alla maleducazione. Questo è lo sport che ci piace, questo vorremmo scrivere tutti i giorni per sensibilizzare e non per fare falsa retorica.

Salvino Cavallaro  


Salvino Cavallaro