L’INTER STUDIA PER RIDIVENTARE GRANDE


L`ex malata del calcio italiano, si riprende le posizioni che le competono.
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Milano, 31/10/2017 -


L’avevamo detto. L’Inter di quest’anno non è un semplice caso, e a beneficio dei suoi tifosi aggiungiamo che ne vedranno delle belle. Seconda in classifica con 29 punti in 11 partite significa entrare nella storia, in quanto neanche nell’anno del Triplete l’Inter di Mourinho seppe fare meglio di Spalletti. Diciamo subito che i nerazzurri targati 2017/18 non sono belli da vedersi per trame di gioco scolastico, ma il suo andamento di risultati è altamente redditizio. Qualcuno parla di fortuna, noi propendiamo per caratteristiche tecniche espresse da un centrocampo in cui Borja Valero, Gagliardini e Vecino, non hanno propriamente un bagaglio tecnico che consenta loro l’estro calcistico, ma sono dotati di grande essenzialità di manovra, sia in fase d’attacco che di interdizione. Era proprio quello che mancava a questa squadra da anni, che ha sempre optato per calciatori dal nome roboante ma che all’atto pratico si sono dimostrati senza costrutto. Dunque, meglio penalizzare lo spettacolo per aumentare cinicamente le vittorie e quindi inserirsi stabilmente nelle posizioni alte di classifica. Sarà l’anno dello scudetto? Noi fin dall’inizio abbiamo sempre optato per un’Inter da podio e, fino ad oggi, possiamo dire di non esserci sbagliati. Ottima la conduzione di Luciano Spalletti che sta creando un gruppo perfetto sotto il profilo puramente tattico, ma anche ordinato mentalmente nell’esprimere con chiarezza la vita dello stare insieme nello spogliatoio, poi a tavola con la dieta studiata ad hoc, nella consapevolezza che tutto questo concorra a creare una grande squadra. E poi la sensazione è che c’è armonia d’intenti, con il pensiero che soltanto lavorando come stanno già facendo, si possono raggiungere i risultati desiderati. Per questo Spalletti si dichiara soddisfatto di questo gruppo di ragazzi, cui dà pubblicamente il suo 10 in pagella. E domenica prossima all’ora di pranzo arriva il Toro di Mihajlovic. Sarà la solita Inter di quest’anno, con quel 4-2-3-1 che Spalletti ha studiato apposta per questa squadra che per troppi anni è stata la grande malata del calcio italiano. Adesso è l’ora di riprendere il tempo perduto con gli interessi. L’Inter è finalmente ritornata ad essere una squadra. E questo per il momento basta, nell’attesa di diventare grande.

Salvino Cavallaro            

Salvino Cavallaro