LEGA PRO, SE SONO ROSE FIORIRANNO. QUESTA LA SPERANZA DEL NUOVO MILAZZO


Lega Pro Milazzo
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01/08/2012 -

A Milazzo si volta pagina. La squadra rossoblu, partita per il ritiro di Norcia, che partecipa per il terzo anno consecutivo al Campionato di Lega Pro seconda divisione, esce da un lungo periodo oscuro fatto di incomprensioni e anche di opprimenti situazioni che si sono protratte per un lungo periodo di tempo tra la vecchia dirigenza del Milazzo facente capo al gruppo Lo Monaco e l`ambiente dei tifosi mamertini. Insanabili e insopportabili momenti di aria pesante vissuti nella consapevolezza di non fare il bene di una società di calcio che tre anni fa ha conquistato meritatamente il diritto di fare parte della categoria professionistica del pallone nazionale. E siccome nel calcio nulla si ottiene se non attraverso la fatica, la dedizione, il lavoro, la serietà, la competenza di settore e non ultimo lo spirito di gruppo capace di coinvolgere attraverso l`armonia anche la piazza composta dai tifosi, in un attimo si rischia di distruggere quanto di prezioso si è costruito faticosamente negli anni. Un serio pericolo che ha corso il Milazzo, coinvolto com`era tra mille beghe calcistiche sopraggiunte tra società e tifosi mamertini. Una ruggine insanabile, deleteria, che non poteva durare a lungo. Oggi, dopo avere raggiunto l`epilogo, la società rossoblu ricomincia una nuova esperienza, una nuova scommessa con se stessa, forse intrisa di minori orpelli e fatui proclami ma sicuramente più vera, semplice, operaia. Il gruppo Peditto, nuovo proprietario della S.S. Milazzo non si presenta, infatti, con grandi promesse (non li può e non li deve fare), ma con la concretezza di chi appartiene alla classe operaia, dove l`umiltà e la voglia di ripartire su una strada irta di difficoltà e ostacoli, si intersecano alla garanzia di affidabilità. Insieme per continuare a sognare, con questa frase ha esordito Giuseppe Peditto. Ci piace questo termine Insieme, sì, ci piace davvero perché quell`Io che pregiudica da sempre un vago sapore estremista fatto di presunzione e prosopopea, non è mai stato congeniale al genere umano e, soprattutto, non è affine al raggiungimento di quell`aggregazione sociale che nel calcio è di basilare importanza. Tuttavia, riteniamo che in partenza ci sia solo una nota stonata. Ci perdonerà il Signor Peditto se, con tutto il rispetto per il nuovo allenatore Marco Tosi cui auguriamo ogni bene per lui, il Milazzo e i milazzesi, ci permettiamo di esternare apertamente la nostra delusione per la non considerazione verso mister Antonio Venuto. Un allenatore che ha nel suo DNA la capacità di conoscere meglio di ogni altro la piazza sportiva milazzese e che è stato capace in un recente passato di dare lustro a una città e a una squadra di calcio che aveva voglia di mettersi in luce. Pensiamo sinceramente che, proprio in virtù della ricostruzione tecnica delle aquile rossoblu, la candidatura di Venuto avrebbe potuto e forse dovuto essere presa in seria considerazione. Ciò detto, non intendiamo porre nessun bastone tra le ruote a persone nuove che esortiamo sinceramente a far bene, tuttavia consentiteci di esprimere questa piccola delusione o se volete, amarezza, di non vedere seduto su quella panchina del Milazzo un allenatore che sa di calcio, che conosce il sottile pensiero delle motivazioni di gruppo nella sua conduzione, che ha capacità d`infondere autostima ai propri calciatori che ne hanno maggiormente bisogno e che mette a disposizione delle caratteristiche tecniche dei suoi giocatori il suo credo tattico. Questo, l`anno capito anche a Coverciano non più tardi di un mese fa. E non è stata casuale la sua promozione ottenuta a pieni voti che gli dà l`idoneità a dirigere il calcio che conta.

Salvino Cavallaro


Salvino Cavallaro