LE LACRIME DI COSMI E L’ABBRACCIO CONSOLATORE DI ODDO.


Una finale play off caratterizzata da risvolti umani.
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Trapani, 10/06/2016 -


Ma che cos’è mai questo calcio che prima si presenta cinico e spietato come fosse la sintesi  di “ Mors tua, vita mea”, e poi si scioglie inaspettatamente nella fragilità di momenti che ne esaltano i sentimenti umani. Così come sono andate le cose sul campo del Trapani, in occasione del match di ritorno play off contro il Pescara per la conquista della Serie A, avrebbero dovuto esserci due squadre promosse. Non solo per la qualità del gioco e dell’agonismo messo in campo dalle due contendenti, ma anche per ciò che hanno espresso durante l’arco di tutto il campionato. Ma la cosa che più ha colpito l’opinione sportiva e non solo, sono state le lacrime di delusione consumate alla fine della partita da Serse Cosmi, l’allenatore del Trapani che rimasto solo e seduto sulla sua panchina, si è lasciato andare ad un inarrestabile pianto dirotto. Un sogno di promozione a lungo accarezzato e poi svanito nel nulla. Ma la bellezza di un episodio che difficilmente vediamo nei campi di gioco, ci parla di un gesto unico dal gusto deamicisiano, che si avvicina al libro cuore. Oddo, infatti, l’allenatore del Pescara che ha raggiunto la promozione in Serie A, prima di andare ad esultare e  festeggiare con i suoi ragazzi, si è seduto accanto a Cosmi e lo ha abbracciato in maniera forte, intensa, consolatoria, proprio come fosse suo padre. Commuove davvero questa scena che ci fa ricredere su un calcio ricco di emozioni ma sempre più arido di sentimenti. Al di là dell’amarezza di Cosmi per la mancata promozione del suo Trapani, dobbiamo dire che in quelle copiose lacrime dell’allenatore della squadra siciliana, il calcio italiano ha ritrovato un personaggio vero, autentico, capace di incarnare il vero spirito di uno sport che ha perso il significato umano. Troppi sono gli interessi e i partner commerciali che si infiltrano in un tessuto di sicuro investimento economico, che non possono dare spazio ai sentimenti e alle delusioni dei perdenti. Vincere è l’unica cosa che conta. Arrivare secondi è come partecipare con la logica anacronistica di De Coubertin; non serve a nulla. Ma i sentimenti? quelli no, non c’è più spazio. Chi vince è giusto che gioisca, mentre chi perde resti pure a rosicare di rabbia e delusione. E’ la sintesi del calcio di oggi; tutto interessi, programmazione perfetta, investimenti, guadagni allucinanti e spietatezza di sentimenti. Quasi a godere degli insuccessi altrui. Tanto sei tu importante, perché vinci. Per questo motivo, l’inusuale gesto manifestato da Oddo nei confronti di Cosmi, assume carattere di grande importanza umana. Sentimenti che si infiltrano tra le piccole e ormai assottigliate fessure di un pallone, che dimenticando l’essere è pura immagine dell’apparire.

Salvino Cavallaro  

Salvino Cavallaro