INTER, COSTA TANTO LA NON QUALIFICAZIONE IN CHAMPIONS LEAGUE


Inter Moratti Champions League Qualificazione Coutinho
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05/06/2012 -

Era dai tempi di Cuper che la compagine meneghina non mancava la qualificazione alla massima competizione europea, con tutte le conseguenze del caso.
Troppi errori in stagione hanno sancito un campionato da dimenticare e una stagione futura da Europa League.
Prima Milan, poi Juventus. Le accerrime nemiche hanno banchettato sui resti di una squadra logora, sugli errori di Lucio, sulla vena realizzativa da gattino spaurito di Pazzini. Ma sopratutto sulla stanchezza post Mourinho. Ora sembra tornato il momento di rifare sul serio, di ripuntare tutto sul titolo Nazionale, proprio in mancanza di ciò che fa girare il mondo delle big, la Champions. Senza la massima competizione europea si ha più energie, lo si è visto. Si possono far girare gli uomini, bisogna pensare a un solo obiettivo, il tricolore. Ma di fatto, a differenza dell'imbattibile Juventus di quest'anno appena conclusosi, c'è l'Europa League di mezzo arricchita dai fastidiosi preliminari. Il discorso para sempre lì, la vecchia UEFA logora chi c'è là. Ed è dunque probabile che Stramaccioni decida di mettere in campo giovani e riserve.
Coutinho, Alvarez, Castaignos. Tre nomi, tre giovani. Stagione un po' qui e un po' là nel caso del primo, brasiliano che in tanti paragonavano a Pato una volta arrivato in Italia. I rossoneri sghignazzavano una volta viste le potenzialità non espresse, giudicando il paperino decisamente più forte e decisivo. Con Strama dovrà essere uno dei cardini per la conquista dello Scudo, senza Champions potrà dimostrare veramente le sue doti, segnando, facendo segnare e preparandosi per la futura Coppa Campioni che arriverà. Alvarez, dribbling e tocco; ma corsa e accelerazione, zero di zero. Manco fosse uno a fine carriera. Castaignos, invece, potrebbe partire.
A 30 Milioni ammonta il danno della mancata qualificazione alla Champions. Che nello specifico significa meno monete da investire nel mercato, per tornare a essere quelli del triplete, picco massimo dell'era Moratti. Già, Moratti. Fine della favola (in termini economici la parola non è proprio quella opportuna) milionaria messa in moto da metà anni '90 in poi. Ora si fa il mercato con i costo zero, e magari con gli amici. Amico Pocho, non preferiresti una simpatica Europa League? No. Lavezzi finirà al PSG. Sfidare il City, il Bayern e il Chelsea ha fatto scattare qualcosa nella testa dell'argentino, troppo bello il vero palcoscenico europeo per rinunciarci immediatamente. Tra scommesse, contratti milionari e scandali, la mera gloria e la voglia di sfidare il più forte per migliorarsi come in ogni sport pulito esiste ancora, miracolo. I parigini offrono un contratto più importante? Verità, ma non tutta. Palacio arriverà nonostante tutto, visto che non ha ancora provato l'ebrezza Champions, non sa ancora cosa significa dover rinunciarci l'anno dopo.
Senza la Champions si torna sempre a quel punto, ai dindini sonanti mancanti. No stadio pieno, no party. Perdite a go go nell'era della partita da casa e non più stadio, o United o Real (almeno in Italia, of course) o tutti a vedere, con un un po' di nostalgia la partita in poltrona. Nessuno allo stadio, cantava Elio nl '94. Non ci saranno 'Red Devils' e nemmeno blaugraana, nessun mito da incrociare e ricordarne i numeri. Mancherà la gloria, sfidare l'avverario più forte per migliorarsi. E tutto questo potrebbe essere un danno.

Antonio Ioppolo