CAIRO, MA COME PUÒ BELOTTI RESTARE AL TORO?


Al Torino, si moltiplicano le richieste interessanti per il gallo Belotti.
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Torino, 12/06/2017 -


Le offerte per Andrea Belotti arrivano da tutte le parti. La clausola messa all’inizio di stagione dal presidente Cairo è inconfutabile: 100 milioni di euro, solo per una squadra all’estero. Ma il presidente granata avrebbe intenzione di trattenerlo ancora per un anno, qualora il ragazzo desse la sua disponibilità a restare. Ma la domanda è: “Come può un calciatore affermato di 23 anni che è al centro della sua maturazione professionale, con richieste così numerose e allettanti dal punto di vista economico e professionale, dire no a tutto e restare al Toro che non potrà avvalersi neanche della vetrina europea?”. Oltre al Milan che offre 45 milioni di euro più un paio di contropartite tecniche interessanti, il Manchester United offre 80 milioni per l’acquisto e 5 milioni di euro l’anno più bonus al giocatore. Un mare di denaro con la possibilità di giocare in una squadra di primo livello della Premier League che parteciperà alla Champions. Eppure il presidente Cairo dichiara: “Voglio sentir dire da Belotti che vuole restare con noi. Stiamo lavorando per un Toro più forte, bello e competitivo, capace anche di prendere meno gol”. E comunque, dice ancora Cairo, ”Meno di 100 milioni di euro, Belotti non lo vendo”. Capiamo che ognuno tiri sempre l’acqua al proprio mulino, ma ci sono delle cose che sfuggono ad ogni logica e, se pensiamo che il presidente Cairo due anni fa ha sborsato “soltanto” 8 milioni di euro per acquistare il gallo Belotti dal Palermo, ci chiediamo oggi come possa ancora riflettere su un’occasione che per lui, mago dei conti aziendali, significherebbe reinvestire il denaro per fare davvero un Torino competitivo a tutti gli effetti. Ecco perché ci risulta tanto strano che Cairo aspetti dal giocatore una risposta che non c’è, non può esserci, perché con tutto l’affetto per l’ambiente e il popolo granata che il gallo possa avere, non può dire di no ad offerte così allettanti. E poi, chi può garantire che il prossimo anno, pur mantenendo la medesima clausola, per Belotti continuino ad esserci offerte di tale portata economica? Il calcio insegna che nulla è scontato e che non c’è mai nulla di definitivo. Da un anno all’altro potrebbero cambiare molte cose, quindi siamo convinti che l’affare Belotti debba andare in porto per il bene delle due parti; per il futuro del gallo che potrà mostrare la sua cresta in altri lidi dal calcio stellare e per il Torino che a quel punto non potrà più tirarsi indietro per costruire una squadra di campioni che abbia la certezza di continuità per restare lassù, dove la sua straordinaria storia gli impone.

Salvino Cavallaro          

Salvino Cavallaro