CONTE, CONTE, E ANCORA CONTE


Antonio Conte, è sempre al centro dell`attenzione.
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Torino, 29/05/2014 -


Sembra incredibile come in casa Juventus la forza mediatica sia sempre focalizzata su Antonio Conte e sul suo verbo che maggiormente lo attizza: VINCERE. Essere vincenti e non conoscere altro che arrivare prima degli altri non a parole ma con i fatti. Un verbo dal quale Conte non sa prescindere e quando gli capita di perdere, trova difficoltà a relazionarsi con gli altri. Deve sbollire la delusione da solo, così come spesso succede a chi vive in maniera maniacale una propria convinzione, un qualcosa che si deve rispecchiare anche sul suo gruppo di giocatori. Certo, anche lui sa quanto sia difficile vincere e ripetersi, tuttavia ritiene che è giusto destarsi dal sogno per stare con i piedi per terra. E stare coi piedi per terra significa anche guardare la realtà di questa Juventus, che ha già dato in campo nazionale e che per essere competitiva in campo internazionale deve assolutamente comprare sei/sette giocatori in grado di fare la differenza. Ma Elkann dall’alto del suo pensiero economico, fa riferimento all’Atletico Madrid come squadra da imitare per essere arrivata quasi a vincere la Champions, nonostante le ridotte risorse economiche e con un parco giocatori non certo di eccelso valore tecnico. Ma Conte non ci sta e risponde da par suo, così come il suo carattere talora impulsivo ci ha abituato. “Juve, guardiamo la realtà” dice il tecnico del Salento, un po’ come dire che questa Juve non può perdersi dietro pensieri filosofici e similitudini che non hanno alcuna certezza. E poi, anche la sua Juve fin dal primo anno ha vinto senza avere grandi campioni e senza avere speso chissà quanti soldi. Adesso la Vecchia Signora è cresciuta, ed è giusto organizzarla in una maniera tale da ambire a grandi traguardi europei. Sono i giocatori di qualità che garantiscono i successi. Per quanto riguarda invece la componente riguardante la leadership di gruppo e suoi derivati, Conte è garante del suo operato, delle sue affidabili qualità che ormai non deve più dimostrare a nessuno. Parole chiare, idee che non lasciano adito a nessun fraintendimento di sorta. D’altra parte i suoi risultati in casa Juventus parlano chiaro. Tre scudetti vinti di seguito e numerosi record che difficilmente potranno essere superati, non ultimo quello dei 102 punti conquistati nel campionato appena concluso. Non c’è che dire, tutto si può dire di Conte; un antipatico dalle idee chiare, vincenti. Eppure lui dice di essere una persona molto tranquilla nel privato, che si dedica alla sua famiglia e alla sua bimba. Un buon padre che sul lavoro diventa esigente con se stesso e che gli permette di chiedere tanto anche ai suoi calciatori e ai tifosi della Juve. Due persone distinte; il Conte privato e il Conte professionista, due immagini allo specchio che si fondono perfettamente e che dimostrano grandi valori, serietà lavorative e maniacali nel mettersi continuamente alla prova anche quando deve ricominciare. “Chi vince fa la storia, gli altri al massimo la possono leggere” questo è lo slogan che gli piace molto, che gli frulla sempre in testa come chiodo fisso. Conte e la sua Juventus, la storia la vogliono continuare a fare permettendo agli altri di leggerla. Per far questo, adesso è opportuno voltare pagina, guardare avanti, mettere mani al portafoglio e costruire il futuro attraverso gli acquisti che lui, assieme al presidente Andrea Agnelli e Beppe Marotta concorderanno per la nuova Juventus il cui unico imperativo continuerà ancora ad essere: VINCERE!

Salvino Cavallaro              



Salvino Cavallaro