DE ROSSI E LA TELENOVELAS, UNA STORIA SENZA FINE?


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Roma, 22/08/2012 -

Una storia senza fine. De Rossi al City, De Rossi via dalla Roma, De Rossi non è piu nella Roma, De Rossi: ultima conferenza con la maglia giallorossa. Finalmente qualcuno sarà smentito. Quello che è stato un tormentone durato tutto un inverno, quello di gennaio scorso, si è ripetuto quest'estate, in queste ultime settimane . Daniele De Rossi si appresta a lasciare la Roma. Una notizia circolata nelle prime pagine di tutti i giornali, dei siti specializzati, compreso il nostro, nelle radio romane e non. Un simbolo per i tifosi, per la città, per futuri campioni che calcano i primi campi, secondo alcuni, avrebbe lasciato la sua città, la sua squadra, la sua famiglia per andare a Manchester in quel di Citizens, il City di Mubarak. La notizia forse per qualcuno è sembrata una verità, si è parlato delle chiamate da parte di Mancini al giocatore- smentite prontamente ieri in conferenza dal giocatore: "Mancini non è un mio amico, ci siamo sentiti una sola volta per parlare di questa opportunità, spiegandogli le mie motivazioni a rimanere", oppure anche di una spinta da parte del direttore generale Franco Baldini per cedere il giocatore al City, cosa che farebbe infuriare, anzi certamente lo dico, avrebbe fatto infuriare non poco la città e i suoi tifosi, che tanto amano De Rossi e tanto sono andati a favore di Baldini nel suo passato da anti- palazzo e di uomo di grande rispetto per il suo lavoro. Non era una notizia da scrivere, non era uno scoop veritiero. Baldini non ha mai proposto De Rossi a nessuno, sa quanto vale per la sua squadra, sa quanto vale per Zeman che ha ribadito che è parte centrale del progetto. Ieri Daniele ha smentito chi continuava a scrivere "fandonie", "Rimango a Roma, la mia scelta l'ho fatta 30 anni fa". Se questo continua a non bastarvi, continuiamo con questa telenovelas a lungo, ma Daniele risponderà sul campo come ha sempre fatto. Come continuerà a fare, bè, si, con la maglia della Roma, con buona pace dei registi di cronache da marte. Anzi da Manchester.

Alessandro Grassi