CALCIOMERCATO JUVE, I SACRIFICI VALGONO OTTO MILIONI: GOODBYE GIACCHERINI


Di Canio lo vuole al Sunderland, il sì è vicino. Ma il suo addio lascia l`amaro in bocca.
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Torino, 11/07/2013 -

Cinque anni fa Emanuele Giaccherini era uno dei tanti, un cavallo della scuderia Cesena che con tanta fortuna era arrivato a gareggiare sui circuiti più importanti del paese. Un ragazzo con la faccia pulita e senza fronzoli, che al massimo rimaneva un po' ammaccato tentando una percussione sulla fascia, non nell'ultima entrata in scivolata sulla soubrette di turno. Non ritireranno la sua maglia quando si ritirerà, ma Giaccherini è uno di quei giocatori che vengono ricordati con affetto dai tifosi, come Cuccureddu o Zaccarelli, che non si fanno vedere spesso ma rimangono nel profondo del cuore della curva.

Ma oggi tutto a un prezzo, e così basta l'arrivo di Tevez e Llorente per silurare un ragazzo che dai campi della provincia di Arezzo è arrivato a provocare un'aritmia a Casillas (e ad un buon numero di italiani) centrando un palo ai tempi supplementari durante la semifinale di Confederations Cup. Otto milioni più bonus legati al rendimento, una pacca sulla spalla e un biglietto aereo di sola andata per l'Inghilterra, casa Sunderland. Di Canio vuole una formazione robusta per mantenere la sua squadra in Premier League e vuole con sé il centrocampista di Talla. L'affare è destinato a concludersi positivamente, visto anche l'ingaggio di due milioni promesso al giocatore, ma si tratterà di una sconfitta morale per il calcio italiano. E' giusto dare via in questo modo un giocatore che si adatta a qualsiasi ruolo, sopporta di buon grado la panchina (dote peraltro rara di questi tempi, in cui se un nazionale sta fuori per tre partite invoca la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo) e lavora di gomito più dei coccolati Giovinco e Vucinic? La risposta è sì, perché ha già 28 anni e tra due stagioni il suo valore si dimezzerà. Del resto, il denaro è tutto ciò che conta. Non è importante nemmeno che il Messi di Talla, com'è noto nella sua zona natale, possa rischiare di diventare uno dei tanti che si sono bruciati provando la strada estera, come Rosina, Santon e Bocchetti. Ma va bene cosi; a noi non resta che ringraziarti, Giak. Dimostra il tuo valore in Inghilterra, ti aspettiamo in nazionale. Vederti giocare ai Mondiali sarà un piacere e, chissà, magari quel gol a Casillas potrai finalmente segnarlo.

Samuel Boscarello