TORINO, CHE FAI? GIÀ SEI FUORI DALLA COPPA


Torino ha subito nella prima
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21/08/2013 -

“Dispiace uscire subito dalla Coppa Italia ma questa serata ci aiuterà a sistemare parecchie cose. Cerci fuori all’inizio? Quando sarà al top della forma sarà fondamentale per noi”. A parlare è Giampiero Ventura subito dopo la scoppola che il Torino ha subito nella prima partita di Coppa Italia in casa con il Pescara. Una sconfitta che ha subito avuto la reazione immediata della Triade composta da Cairo, Petrachi e Comi che, riunitisi nello spogliatoio in un summit d’urgenza, hanno cercato di analizzare una sconfitta che brucia, amareggia e che sa anche di delusione profonda. L’avversario non era dei più irresistibili, eppure il Toro è riuscito a rovinare una serata d’agosto in cui i tifosi granata si erano preparati ad accogliere i suoi beniamini. Pare che dal summit granata, espresso a denti stretti dal presidente Cairo contro Ventura, sia emerso il problema del centrocampo in cui non spicca il giocatore dai piedi buoni; il regista, il metodista o, se volete, il playmaker capace di amministrare i tempi e illuminare quel gioco granata apparso senza anima. Annoso il problema del centrocampo del Toro e ripetitivo è il concetto di non ravvedersene mai in tempo utile. Adesso si cerca Valdes del Parma, ma, giustamente, sia Ghirardi che Leonardi rispondono un secco NO. Troppo importante è il centrocampista gialloblù per il Parma di Donadoni, ci vorrebbe un’offerta allettante che possa stuzzicare l’appetito della dirigenza: ma i soldi di Cairo, dove sono? E’ sempre la solita storia, situazioni mai risolte e sofferenze che s’intrecciano nel mondo granata, quasi a significare l’emblema di una storia fatta di tragedie e tortuosi episodi legati a un pallone che sembra non sorridere mai ai colori granata. Esce un presidente e ne entra un altro, si esce da un fallimento e si rivede la luce della speranza che non c’è mai. Cambiano i personaggi ma la sostanza resta sempre la stessa. E intanto le altre squadre vincono, si attrezzano in maniera consona al prossimo campionato e sono in grado di pianificare un futuro almeno sereno. Il Toro no! Sempre le stesse cose. Prestiti con diritto di riscatto e mille altre soluzioni precarie che parlano continuamente di stiracchiamenti di una coperta sempre corta e mai capace di coprire magagne evidenti a tutti. Continua Ventura: ”Abbiamo cambiato modulo e uomini; non sono preoccupato per il risultato”. Certo, ma ci dica signor Ventura, qual è quella squadra che a questo punto della stagione non si è rinnovata negli uomini e nei moduli tattici? Sono i grandi giocatori che fanno grandi le squadre e, purtroppo, il Toro continua a non averli. Papa Francesco ci dice di non farsi rubare la speranza. Ebbene, i tifosi del Toro per pazienza infinita, sono proprio l’emblema della speranza mai perduta. D’altra parte, cosa resta se non sperare?

Salvino Cavallaro

 

 

 

Salvino Cavallaro