ANTONIO CONTE ALL’INTER, CONFLITTO TRA SENTIMENTO E RAGIONE.


Le farneticazioni scatenate dagli ultras, dopo l`annuncio che l`ex allenatore della Juve siederà sulla panchina dell`Inter.
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Torino, 01/06/2019 -


In merito al nuovo allenatore dell’Inter, in questi giorni ne abbiamo sentito di tutti i colori. Era prevedibile che l’integralismo degli ultras di Juventus e Inter manifestassero tutto il loro disappunto. Tuttavia, certe farneticazioni capaci di esasperare pericolosamente gli animi non sono ammissibili, soprattutto in considerazione della già antica e aspra rivalità tra le due tifoserie. Dunque, cerchiamo di andare per ordine, entrando nel focus del problema che è senza dubbio molto delicato. Cominciamo a dire che Conte, con questa decisione di accettare la panchina dell’Inter, sta spaccando in due la città di Torino. Gli ultras bianconeri, infatti, hanno raccolto online 11.000 firme per togliergli la stella allo Stadium, “vomitando” tutta una serie di irripetibili parole contro l’ex allenatore della Juve. Di contro, il popolo interista in un comunicato emesso sui vari social network, si esprimono con frasi allucinanti sui trascorsi giudiziari di Conte e contro una Juve che, a detta loro, rappresenterebbe il potere corrotto del calcio italiano. Frasi pericolose, pesanti, assurde e senza senso, scritte da chi si è macchiato di reati penali e sportivi, organizzando qualche mese fa anche disordini contro i tifosi del Napoli.

Ma l’analisi di tutto quest’assurdo conflitto tra sentimento e ragione, ci porta a ponderare sulla mancanza di realtà di ciò che è il business del calcio moderno e del suo professionismo, con evanescenti farneticazioni pseudo – sentimentali che sanno di pretesto per aumentare a dismisura i pericolosissimi atteggiamenti di odio fra le tifoserie. In altre parole, riteniamo che Conte non debba essere imputato di tradimento dai tifosi della Juve, non solo in virtù del suo essere professionista, ma anche sul fatto (in conformità a quanto si scrive ormai da molti mesi) che è stata proprio la premiata ditta Andrea Agnelli – John Elkann a non volere Conte sulla panchina della Juve, grazie al retaggio dei cattivi rapporti tra le parti che non sono mai stati risanati. Strategie di calcio moderno, infatti, impongono di non rinforzare in primis le dirette avversarie, lasciando liberi sul mercato i protagonisti legati all’appartenenza storica di una data società. E non è mistero che Antonio Conte, tramite Nedved e Paratici ha dato il suo consenso nel volere ritornare sulla panchina della Juventus, nella città in cui ha casa e che l’ha visto crescere dal punto di vista professionale e umano. Dunque, a questo punto, era gioco forza che il bocconcino sarebbe stato appetibile dall’Inter che, capitanata da Beppe Marotta (altro ex, mandato via dalla società bianconera) ha approfittato della situazione per proporre a Conte un lauto contratto ed essere il personaggio adatto per il dopo Spalletti. Tuttavia, il “mal comune” degli ultras non accetta questo discorso, perché si pensa in un Conte traditore e mercenario che ha accettato di andare ad allenare l’odiata Inter. Così si esprime in merito Pietro Anastasi: “Siamo professionisti, ma l’amore per la Juve resta. Conte non ha rinnegato la sua juventinità e può andare dove vuole, perché l’amore per i colori bianconeri resta lo stesso. Ci sono tanti giocatori che dalla Juventus sono andati all’Inter, io, Causio, Tardelli, Schillaci…..” Già, tanti giocatori e allenatori (aggiungiamo noi) come Giovanni Trapattoni e Marcello Lippi che non ricordiamo fossero stati vilipesi e oltraggiati.

Ma c’è ancora un’altra riflessione su quello che oggi è il calcio con i suoi iperbolici interessi economici di aziende che sono entrate a far parte delle quotazioni azionarie nelle borse europee. E quando si parla di organizzazione aziendale e di professionismo, ci si riferisce anche a questo. Si pensi, ad esempio, come in questi giorni l’andamento delle azioni della Juventus in Borsa, oscillano con un + 7% se si parla e si scriva di Pep Guardiola come prossimo allenatore della Vecchia Signora, anche se gli ultimi aggiornamenti in merito portino ormai a pensare a Maurizio Sarri come coach della prossima stagione. Già, Sarri! A proposito, restando sempre sui vari tradimenti pseudo – sentimentali manifestati dagli ultras, chi ricorda le parole pesanti dell’ex allenatore del Napoli contro la Juventus nelle varie conferenze stampa? E chi ricorda ancora quel provocatorio “dito medio” alzato dallo stesso allenatore e rivolto contro i tifosi juventini? E allora, di che cosa stiamo parlando? Nel calcio d’oggi tutto è il contrario di tutto. Si metta dunque in moto il cervello, e non ci si perda in assurdi e deliranti pensieri per un pallone che non può più supportare logiche di tradimenti sentimentali.

Salvino Cavallaro

                        

Salvino Cavallaro