IL CONTE PENSIERO


Allenatore - psicologo, Antonio Conte è stato insignito del premio Manlio Scopigno, quale miglior coach del campionato 2013`14
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Melfi, 21/05/2014 -


Antonio Conte sarà ancora l’allenatore della Juventus nel prossimo campionato 2014’15. Dopo tanti tira e molla è arrivato l’accordo con il presidente Andrea Agnelli. Un accordo che ufficialmente sembra davvero scarno, almeno in alcune motivazioni che lasciano adito a dubbi su cosa effettivamente si sono detti a quattrocchi, presidente e allenatore. Ma, conoscendo il Conte pensiero, possiamo dedurre che il coach bianconero sia stato in qualche modo accontentato sulla sua posizione di tecnico-manager nell’essere incluso come parte determinante nell’ambito delle strategie bianconere e della campagna acquisti, in funzione degli obiettivi da raggiungere in campo internazionale. Conte, che è stato insignito del premio Manlio Scopigno, quale miglior allenatore del campionato 2013’14, è stato ospite alla Fiat di Melfi in veste di prof che insegna a fare gruppo. Una platea di operai e dirigenti che hanno ascoltato l’esperienza personale di Conte in termini di leadership e gestione di gruppo. Un incontro davvero interessante da parte di un allenatore – relatore, capace di arrecare cultura calcistica che s’incarna attraverso le motivazioni, gli stimoli, le menti da seguire attentamente come fulcro determinante di ogni cosa. Un giro d’Italia a tappe, quello che ha appena iniziato Conte, una sorta di invito in tavole rotonde dove si parla della gestione di gruppo, di una crescita esponenziale data da atleti, ma soprattutto da uomini in grado di rispettare le regole del gioco. Una forma maniacale nell’inculcare ai propri atleti la propria convinzione che la vittoria, l’arrivare primi, è l’unica cosa che conta, l’unica cosa che ti fa scrivere la storia. Non c’è che dire, Conte è proprio un professionista maniacale in cui lo stress s’incunea attraverso l’io personale che dà origine al “Non mollare mai” al “Restare sempre sulla corda” a “Crederci sempre, per arrivare prima degli altri”. Un rafforzamento della propria autostima che si riflette sempre su chi gli sta vicino. Non sono frasi fatte, ma è un lavoro interiore, un percorso psicologico che Conte fa sempre su di sé come fatto caratteriale, come convinzione naturale che quella è la strada giusta da seguire per arrivare primi. Ma il bello è che lui, con questo suo modo di fare, è in grado di sensibilizzare il gruppo sul quale lavora e convincerlo dell’importanza mentale, prima ancora che fisica e tecnica. Uno psicologo che tanto pretende da se stesso e dagli altri. Un allenatore che non s’accontenta mai perché dopo aver vinto una partita non si ferma sugli allori e va avanti come se nulla fosse accaduto. Vincere aiuta a vincere. Questo è il frutto dei tanti record raggiunti dalla sua Juventus, dei 102 punti conquistati, del terzo scudetto consecutivo, delle 33 vittorie su 38 partite giocate e di mille altre cose conquistate. Un lavoro difficile, quasi sempre pesante per i suoi calciatori che sono sempre invitati all’impegno, al lavoro, alla professionalità, come forma comportamentale e di pensiero da seguire attentamente. E il gruppo lo segue sempre senza il senso dell’imposizione mentale, senza la fatica costrittiva, ma nella consapevolezza che quella è la strada giusta da seguire. I risultati? Sono sotto gli occhi di tutti, perché Conte per questa Juventus, per il suo gruppo di calciatori è l’esempio da seguire, la garanzia di affidamento, un allenatore moderno che fa del suo essere perfezionista l’esempio da seguire.

Salvino Cavallaro                



Salvino Cavallaro