LA ROMA AGLI ORDINI DEL SERGENTE ZEMAN


Prime settimane di lavoro per Zeman, nuovo tecnico della Roma, con uno sguardo al mercato e al caso Destro
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Roma, 21/07/2012 -

Lo scorso anno è stato allenatore della squadra rivelazione del campionato di serie B, riuscendo a centrare una promozione che ad inizio anno sembrava davvero lontana, con un mix di giovani ed esperienza che ha prodotto risultati davvero eccellenti, oltre ad aver messo in mostra talenti del nostro calcio voluti dai club più importanti di Italia e del mondo, come Immobile, Insigne e Verratti.

L'uomo in questione è ovviamente Zdenek Zeman, il boemo che è una conoscenza storica del nostro calcio e che ha dimostrato quanto sia possibile anche in Italia, da sempre giudicata patria del gioco difensivo, fare spettacolo con i giusti giocatori, regalando tanti gol e giocate di prestigio. Se un anno fa Zeman faceva (ri)innamorare gli amanti del bel calcio col suo piccolo Pescara, nel frattempo la Roma, forte della nuova dirigenza americana, sceglieva come allenatore Luis Enrique, noto ex calciatore nonché tecnico delle giovanili del Barcelona, nella speranza di trovare in lui il nuovo Guardiola.

Nonostante però numerosi acquisti (non tutti vincenti) ed il nuovo tecnico, le speranze della dirigenza di trovare una Roma già al primo anno da vertice sono sfumate dopo poco tempo, con dei risultati che hanno prodotto l'inevitabile fallimento del «progetto» tanto predicato da Luis Enrique. A fine stagione poi il matrimonio con Vincenzo Montella, che veniva da un'ottima annata con il Catania, sembrava già scritto ma le strade si son divise: la Roma ha optato per l'affascinante idea del tecnico boemo mentre l'aereoplanino è decollato a Firenze. Le strade di Zeman e della Roma dunque si rincontrano dopo che il boemo era stato tecnico della squadra capitolina dal 1997 al 1999.

Il filo conduttore a più di 13 anni di distanza è sicuramente Francesco Totti, 21enne quando arrivò Zeman alla Roma, quasi 36enne ora che il boemo è tornato. Sicuramente negli ultimi due anni Totti è stato al centro di parecchie discussioni: monumento storico della Roma indubbiamente, intoccabile per alcuni, peso per altri (specie per il tipo di gioco che aveva in mente Luis Enrique). Senza dubbio il capitano giallorosso non avrà più la corsa di un tempo o dei colleghi più giovani, ma il tocco di palla rimane sempre quello di un fuoriclasse che può essere certamente decisivo per la Roma. Zeman ha sin da subito fatto capire che Totti è un pezzo importante della squadra, ma che se sarà necessario o se altri meriteranno più di lui, è pronto a metterlo in un ruolo più marginale del solito: ma il numero 10 giallorosso sembra voglioso di prendersi il posto che gli spetta quindi difficilmente dovrebbe nascere a campionato in corso una «grana Totti», salvo poi nuovi arrivi dal mercato.

Proprio il mercato ovviamente riveste in questi giorni un ruolo di primo piano per i giallorossi. Preso Bradley per il centrocampo, dopo l'ottima stagione a Verona sponda Chievo, sicuramente il reparto dove c'è stata e ci sarà più rivoluzione e la difesa, in cui dovrebbero arrivare tanti nuovi innesti e in cui potrebbero esserci altre partenze oltre ai giocatori già svincolati (voci insistono sulla possibile cessione di J.Angel). Ma se si parla del mercato della Roma è inevitabile parlare del caso Destro: la cessione di Fabio Borini al Liverpool, dopo un'ottima stagione che è valsa all'ex Chelsea anche la convocazione in azzurro per gli Europei, è stato un chiaro segnale del tentativo di sprint finale della Roma per arrivare a Destro, battendo la concorrenza di tutte le big italiane, Inter, Milan e Juventus che sembra ancora non demordere. Lo stesso Preziosi, presidente del Genoa, ha detto più volte negli ultimi giorni di aver raggiunto un'intesa di massima col club capitolino per la cessione dell'ex giocatore del Siena, ma a bloccare la trattativa è stato lo stesso giocatore: probabilmente non convinto dalla soluzione giallorossa (alcuni voci vogliono la Juve ancora in forte pressing, oltre all'Inter a cui, con Pazzini sempre più ai margini della squadra, un attaccante servirebbe), nonostante la possibilità di trovare spazio da titolare sin da subito oltre che un allenatore capace di esaltare i giovani. Sicuramente l'ostacolo non può essere solo di carattere economico, altrimenti il giocatore avrebbe optato per una soluzione estera (alcuni club tedeschi erano su di lui) che avrebbe pagato più dei club italiani, ma probabilmente il ragazzo cresciuto nella primavera dell'Inter, non è convinto dal progetto dei giallorossi.

Tuttavia lo stesso Preziosi ha già fatto capire che spingerà Destro a questa soluzione e già nella giornata di oggi potrebbero esserci sviluppi, con un possibile incontro tra dirigenza giallorossa ed entourage del giocatore. Zemanlandia prende sempre più corpo.









Alessio Nicotra