LOTITO: «HERNANES NON SI MUOVE, ZARATE VIA? TUTTE FANDONIE »


«Diakitè? abbiamo parlato con l`entourage ma la richiesta è troppo alta»
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18/08/2012 -

Claudio Lotito, presidente della Lazio, fa il punto sul calciomercato biancoceleste.

"Fare mercato in questo periodo di crisi? Sarebbe facilissimo, basta vendere qualche campione, ma noi abbiamo deciso diversamente. Siamo la Lazio e i pezzi forti ce li teniamo. Guardate Hernanes è un giocatore che piace a mezzo mondo e ce lo hanno chiesto in parecchi, ma noi ce lo terremo. Purtroppo negli ultimi tempi il vezzo comune è quello di incensare il mercato di coloro che da anni fanno peggio di noi in campionato e per acquistare scelgono di cedere i loro big".

 "Ripeto stiamo lavorando per consegnare a Petkovic una squadra all'altezza in tutti i reparti. - continua il presidente laziale-  Ad oggi il centrocampo è ben fornito. Abbiamo: Candreva, Ederson, Matuzalem, Cana, Ledesma, Brocchi, Onazi, Hernanes e Lulic che sa fare più cose. Che serve ancora? Stiamo agendo in maniera oculata per non intasare i reparti, anzi c'è da sfoltire la rosa. Anche in attacco siamo al completo, ora dobbiamo concentrarci nel ricollocare alcuni giocatori. Parlo di Carrizo e Foggia, ma anche di qualcun altro. Per adesso sono andati via Stendardo e Garrido, ma vogliamo dare la possibilità di esprimersi altrove a tutti quei giocatori, che stenterebbero a trovare spazio da noi. Il problema però è che non ci sono soldi in giro. Carrizo e Foggia vicini a Pescara e Torino? Non credo che andranno in questi club. Ci sono stati contatti, anche con il Siena, ma per ora è tutto fermo."

Chiusura su tre nomi caldi dell'estate laziale, come Granqvist, Diakitè e Zarate: "Dietro stiamo ragionando sul da farsi. C'è voglia di crescere come ho detto. Granqvist pista tramontata? Vedremo manca ancora molto tempo: mai dire mai nella vita. Diakité? Abbiamo parlato con l'entourage, ma la loro richiesta è alta. Vediamo, sapremo come comportarci. Zarate al Galatasaray? sono tutte fandonie, io non ho parlato con nessuo per lui."

 

 

Luca Bonaccorso