IL BUON TORINO


Si colloca a metà degli anni `60
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Torino, 25/05/2012 -

Il grande Torino calcio fu quello indimenticabile 
 e storico degli anni '40. 
 Una specie di asso pigliatutto che vinceva campionati 
 di fila e riforniva per 3/4 la Nazionale italiana. 
 Una leggenda che si spezzò all'improvviso contro 
 il monte Superga su di un aereo al ritorno da una  
 trasferta all'estero, ma questo lo sanno tutti, è storia. 
 
 Il mio buon Torino invece si colloca a metà degli anni '60, 
 durante la mia permanenza alla ditta Nastri, diciamo tra il 67 e 68. 
 Tra i miei colleghi si erano creati due gruppi di tifosi principali, 
 gli juventini e i torinisti come giusta collocazione nella città di Torino. 
 Io non mi misi mai completamente in un gruppo o l'altro, 
 ero a metà, un'anima calcistica libera anche se in fondo tifavo 
 per il mio Catania e per quello che poteva darmi. 
 Un giorno un paio di colleghi (Mario ed Aurelio) mi proposero 
 di andare con loro la domenica allo stadio a vedere una partita, 
 io acconsentii ed andai  a vedere una partita di campionato. 
 L'ambiente della curva maratona con tifosi, striscioni e cori 
 mi affascinò particolarmente. 
 Anche la squadra con quel peperino di Gigi Meroni mi colpì. 
 Meroni era un piccolo Sivori o Maradona per i tifosi, con  
 il suo anticonformismo nel vestire, i suoi capelli lunghi e 
 le auto sportive faceva notizia e spettacolo anche fuori dal campo. 
 Quando, in un incidente stradale , Meroni fu preso 
 sotto da un auto e morì, la notizia il giorno dopo si sparse  
 veloce in tutta la città. 
 La nostra ditta, per coincidenza, era vicino al posto dell'incidente 
 cioè corso re  Umberto, e vicina anche alla sede della squadra, 
 in corso Vittorio Emanuele II, e lì fu portato il corpo per un ultimo 
 saluto da parte dei tifosi e cittadini torinesi. 
 Tutti noi della Nastri, nell'intervallo di pranzo, andammo in  
 questa sede, piena all'inverosimile di gente comune e  
 personaggi dello sport famosi come Sandro Mazzola, Rivera ecc. 
 Con la morte di Meroni le sorti del Torino cambiarono, 
 la squadra perse il suo punto di forza ed il colpo fu durissimo. 
 In campionato le cose non andarono più bene ed il Toro, 
 dovette apsettare fino a metà degli anni '70 per festeggiare 
 la vincita di un campionato, come quelli degli '40 e prima. 
 Quei due anni li ricordo con molta simpatia per questa  
 squadra, il Torino di Gigi Meroni. 
 Il buon Torino. 
 
 
 
 Attilio Arena 

IlCalcio24 Redazione