IL TORINO SCEGLIE LA SICILIA


Torino
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15/12/2012 -

Il Toro ha annunciato che il suo ritiro invernale sarà in Sicilia. Dal 28 dicembre 2012 al 5 gennaio 2013, infatti, i granata di Giampiero Ventura saranno a Ragusa, dove prepareranno l’incontro di campionato contro il Catania previsto il 6 gennaio. Un’idea interessante, quella della dirigenza granata che, approfittando dell’incontro di inizio anno al Massimino di Catania, ha deciso di svernare là dove il clima più mite e la lontananza dal proprio ambiente carico di critiche e depressioni, possa in qualche modo ritrovare la serenità perduta. Intanto, Giampiero Ventura sta preparando il delicato incontro che domenica prossima vedrà il Toro in quel del campo Ferraris contro i rossoblu genoani. C’è l’idea di cambiare modulo. Il 4-2-4 che è stato causa probabile di tanti recenti insuccessi, sarà sostituito con il più contenuto 4-3-3, evitando così i due esterni alti per passare a un centrocampo rafforzato dalla presenza di Brighi o Vives. In difesa rientra Glik dopo la squalifica, mentre Ogbonna che è stato operato di ernia “sportiva”provocata da sforzo fisico, dovrebbe restare lontano dai campi di gioco per circa due mesi. Sarà sostituito da il “pelado” Rodriguez, uno che già in passato non ha fatto rimpiangere il più famoso compagno di squadra. Al Ferraris, dunque, sarà una “battaglia”. Troppo importante la posta in palio per le due squadre che si vedono proiettate nella bassa classifica. Il Toro, che è quint’ultimo, non può sbagliare assolutamente partita se non vuole ritrovarsi nelle sabbie mobili della retrocessione, mentre il Genoa, che è penultimo, ha il dovere di vincere per risalire dove già da questa estate si pensava si potesse arrivare: e cioè nella parte sinistra della classifica. Preziosi ha già dato il suo ultimatum a Del Neri che, dalla sua gestione ha racimolato una serie vertiginosa di sconfitte. Ritornerà De Canio alla guida dei rossoblu genoani in caso di sconfitta contro il Toro? Staremo a vedere. Certo, il malcostume (diventato ormai di moda) di cambiare in corsa gli allenatori, non sempre è risolutore dei problemi legati alla squadra. E, se pensiamo che il cambio va ad aggravare il bilancio societario che consta di un altro allenatore a libro paga, quando ci si accorge che il nuovo acquisto è stato un flop, ecco che si ritorna subito al vecchio allenatore che, peraltro, è pagato fino a scadenza di contratto. E’ il rischio che corrono spesso i presidenti impulsivi come Preziosi, Zamparini, Cellino, e via dicendo. E’ vero che avere un bravo allenatore è importante per la squadra, ma si deve pur tenere conto della qualità tecnica della squadra stessa, perché non esiste alcun allenatore al mondo capace di risolvere ogni problema con la “bacchetta magica”. Da parte granata, per il momento, non esiste alcun problema inerente l’eventuale sostituzione di mister Ventura, un tecnico indiscutibilmente capace che, tuttavia, pecca spesso di testardaggine nell’insistere su schemi tattici che chiaramente non hanno dato i frutti sperati. Vedremo cosa accadrà per il prosieguo granata. Una cosa è certa, questo Toro deve stringersi attorno al proprio allenatore ed essere assolutamente coeso, nello spogliatoio, in campo e fuori. E poi, bisogna recuperare in fretta quel furore agonistico e quel “tremendismo” granata che ha fatto la storia del Toro. Questo s’aspetta il popolo granata, non una squadra molle e disarmata nei muscoli e nella mente.

Salvino Cavallaro                   


Salvino Cavallaro