TORINO CAPITALE DEL CALCIO ITALIANO


Da troppo tempo mancano
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16/05/2012 -

Attenzione, stiamo arrivando..E` la risposta del popolo granata ai bagordi rumorosi dei cugini bianconeri che hanno da poco festeggiato il loro 28° scudetto. Subito dopo la partita vinta meritatamente contro il Sassuolo, infatti, i tifosi del Toro hanno fatto invasione di campo in quel dell`Olimpico torinese per festeggiare anzitempo la promozione in Serie A. Ma al Toro, in realtà, mancano ancora due punti in classifica per avere la matematica certezza della promozione diretta. E, mancando due partite al termine del campionato, si pensa davvero che affrontare gli ultimi confronti contro Modena e Albinoleffe, significhi non far sfuggire la concreta possibilità di conquistare i due punti necessari. C`è voglia sfrenata di derby a Torino, c`è il desiderio di confronto diretto, di sfottò e di rabbiasportiva.  Da troppo tempo mancano certi brividi provocati dal confronto cittadino, perché il Toro è stato per tre lunghi anni nel purgatorio, anzi nell`inferno della Serie B. La città sabauda, dapprima dinamica metropoli industriale e ora fulcro di cultura e turismo, splende di luce propria anche grazie all`essere diventata la capitale dell`italico pallone. Finalmente sorride la città della Mole, tinta più che mai di colori granata e bianconeri. Torino si sta abituando lentamente ai festeggiamenti del calcio, anche se, quasi non ci crede ancora dopo gli anni di oscurantismo dovuti agli infausti fatti bianconeri dovuti a calciopoli e all`eterno piangere a seguito degli insuccessi granata. Oggi, con ironia della sorte, si ipotizza addirittura una domenica (il 20 maggio prossimo) in cui non si esclude l`intasamento di tifosi per i festeggiamenti dovuti alla promozione granata e all`eventuale conquista della Coppa Italia da parte della Juventus. Sarebbe davvero un fatto storico per il calcio italiano, un evento forse irripetibile che gli annali del pallone nostrano scriverebbero a caratteri cubitali. Ma, per il momento, ci sembra il caso di restare con i piedi per terra e commentare un campionato, quello del Toro, che fin dall`inizio ha proiettato la squadra granata ai vertici della classifica. Il canonico 4-4-2 voluto da Ventura, ha dato i suoi frutti nonostante l`appannamento del capitano Bianchi che, proprio nel momento in cui i suoi compagni viaggiavano a mille, ha condotto un campionato con molte ombre e poche luci. Ma, nonostante ciò, mister Ventura ha saputo dare mordente a un gruppo che, indomito, ha reagito con vigoria fisica a un ambiente composto da tifosi disamorati per le continue promesse di promozione rimaste puntualmente disilluse. Questa è stata la forza del Toro targato 2011`12, un Toro operaio, con mentalità provinciale che, senza prime donne, ha saputo compattarsi con umiltà nel tutti per uno e uno per tutti. Quanto detto, lo dimostra la reazione concreta, volitiva e arrembante che il Toro ha dimostrato contro il Sassuolo dopo la scoppolasubita contro il Pescara domenica scorsa. Insomma, tutto lascia pensare che la Serie A, questa volta, non possa più sfuggire al Toro che, visti i chiari di luna del recente passato, incrocia bene le dita e tocca pure qualcos`altro!

Salvino Cavallaro

Salvino Cavallaro