IL PALIO DEI QUARTIERI, UN TORNEO DI CALCIO DAI MILLE SIGNIFICATI


Calcio giovanile, tra agonismo e valori formativi
tempo: 24ms
RSS
Torino, 10/05/2014 -


Un antico concetto di calcio giovanile dilettantistico, neanche tanto antico, ci ricorda il suo significato di attività formativa per tanti ragazzi che amano praticare questo popolare sport. Un patrimonio culturale che non può essere disperso banalizzandolo con la logica minimalista del rincorrere un pallone semplicemente perché fa parte dell’istinto naturale di ogni bambino. Importante è il concetto di svago e il momento ludico, ma ancora più importante è il senso di aggregazione, di relazione, di unione che si crea non solo in campo ma anche negli spogliatoi, assieme ai compagni con i quali potersi confrontare, fare amicizia. Sono logiche importanti per la crescita e la formazione di ogni bambino che prosegue l’attività sportiva in parallelo a ciò che è il significato di  scuola e il processo dei propri studi. L’abitudine del bambino a frequentare due mondi in cui crescere ed abituarsi a stare con gli altri è essenziale sotto l’aspetto formativo. Sono concetti che erano validi al tempo in cui si frequentavano gli Oratori, in cui la funzione ludica si associava a quella educativa e religiosa. Ma oggi, nonostante il cambio generazionale, lo spirito non è cambiato, è rimasto sempre lo stesso. Il Torneo giovanile Il Palio dei Quartieri di Torino giunto alla sua quarta edizione, racchiude nel suo essere un po’ tutti questi concetti che, attraverso il gioco e il rincorrere un pallone, trasmettono il senso determinante della sana crescita dei ragazzi. Un riferimento di grande importanza questo,  che il Presidente Lucio Stella, fulcro e anima instancabile del credere nel gioco del pallone e alla partecipazione al torneo di società calcistiche di Torino e dintorni, vuole anteporre alla naturale attrazione per il divertimento. Ebbene, noi che abbiamo seguito negli anni la crescita organizzativa di questo torneo estivo di calcio dilettantistico, possiamo dire davvero che, visti i lusinghieri risultati raggiunti nel tempo, si colloca certamente tra le Kermesse più interessanti del territorio piemontese. E non è un caso che le Istituzioni, i Partner Commerciali e le stesse società di calcio dilettantistiche piemontesi, si prodighino da quattro anni a questa parte a tenere vivo un evento aggregante che va oltre il semplice torneo di calcio in cui c’è chi vince e alza la coppa al cielo. Certo, conquistare la Coppa e i premi messi in palio dall’organizzazione del Torneo Il Palio Dei Quartieri di Torino non può far altro che inorgoglire, tuttavia, negli anni abbiamo percepito che tra tutti i partecipanti si sia instaurato il sottile senso di essere inclusivi e di fare parte di una Kermesse che è un incontro sociale che fa riflettere su qualcosa di diversamente importante. Come tradizione la serata inaugurale si svolgerà allo stadio Primo Nebiolo di Torino con il consueto Trofeo “Dino Raviola”, un grande maestro di calcio, di valori sportivi e umani, che il Presidente Lucio Stella ricorda sempre con particolare affetto perché è stato suo allenatore. Il Torneo inizierà il 30 maggio e finirà il 15 giugno 2014 con le varie finali. Ogni quartiere di Torino e dintorni, dunque, si presenterà orgogliosamente con i propri giovani calciatori ma anche con la propria storia sociale di una Torino calcistica che, attraverso il pallone giovanile, vuole esprimere tutto il senso partecipativo nel concorrere a proseguire quel difficile lavoro che è la crescita di tanti giovani. Un messaggio iniziato tanti anni fa negli Oratori Salesiani, per volere di quel grande uomo che è stato Don Bosco e che, ancora oggi, nonostante certe storture e cattiverie che spesso confondono il senso logico del vivere civile, abbiamo l’occasione di continuare a credere. Anche grazie al Palio dei Quartieri di Torino.

Salvino Cavallaro     

Salvino Cavallaro