JUVENTUS, CONTE IL RITORNO CHE FA RUMORE


Juventus Conte
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12/12/2012 -

“Sono ritornato a sentire il profumo dell’erba. Mi mancava!” Tante volte abbiamo sentito pronunciare questa frase, detta esplicitamente con il significato metaforico di chi da tanto tempo non calca più i campi di calcio per diversi motivi. Sono frasi periodiche, cicliche, che inseguono il repentino trascorrere del tempo evidenziando i suoi corsi e ricorsi storici e che fanno dell’uomo l’indiscutibile fulcro di ogni cosa. Oggi questa frase è stata rispolverata da Antonio Conte, l’allenatore della Juventus che, dopo una lunga squalifica inerente il calcio scommesse, è ritornato a sedere sulla panchina bianconera che l’ha visto meritevole vincitore dello scudetto. Lo Juventus Stadium si mobilita con il suo ennesimo tutto esaurito, nonostante una partita di Coppa Italia contro il Cagliari che, se non fosse per il ritorno dell’allenatore bianconero, non avrebbe sicuramente avuto un seguito popolare e mediatico di così largo interesse. Un fatto che ci fa riflettere su come questo mondo del pallone sia, prima spietato nel puntare il dito della colpevolezza altrui e poi sappia sciogliersi in maniera sbalorditivamente affettuosa e attenta verso l’uomo che ha saputo soffrire in maniera intima, perché investito dalla malevole sorte. Luci e ombre della vita, capace di non risparmiare nessuno, nel bene e nel male. Ed è incredibile come certi fulmini a ciel sereno che sanno investirti in pieno come un tir, sappiano poi svanire nel nulla facendoti assaporare la quiete dopo la tempesta. Ecco, a proposito di quiete dopo la tempesta. Quella dello Juventus Stadium agghindato a festa per il ritorno del suo amato allenatore, può essere definita come lo spettacolo illuminante e illuminato da un arcobaleno capace di sostituirsi alla miriade di kilowatt emessi dai moderni riflettori alogeni dello stadio. Un arcobaleno che induce alla serenità perduta per lungo tempo e adesso ritrovata con l’aiuto della Società Juventus (in verità sempre presente e attenta a difendere l’immagine di Conte) e della sua miriade di tifosi. Noi, che non vogliamo più entrare nella melma e nel vortice tortuoso e impetuoso del calcio scommesse, non per ignorare purtroppo una realtà esistente e difficile da debellare, ma più semplicemente per non rattristarci di certe fragilità dell’esistenza umana che ne evidenziano le brutture, non intendiamo entrare in merito a ciò che ha fatto o non ha fatto Antonio Conte. A noi interessa la persona, prima ancora dell’allenatore. E, se pensiamo a ciò che ha sofferto dal momento in cui è stato squalificato (giustamente o ingiustamente) ci sentiamo parte di chi, sotto le luci di quel rasserenante arcobaleno saranno lì per lui, in quello stadio vestito a festa, pronti ad applaudirlo e dirgli affettuosamente “Bentornato mister Conte”.

Salvino Cavallaro            


Salvino Cavallaro