LA JUVE CHE TI ASPETTI


La Vecchia Signora delude a Crotone
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Torino, 19/04/2018 -


Non è più una novità. Quando la Juventus va in provincia soffre maledettamente più che giocare in casa delle più titolate squadre del nostro campionato. E’ successo a Ferrara contro la Spal ed è successo a Crotone. Un film che continuiamo a vedere come fosse ormai qualcosa che t’aspetti. E l’aveva detto anche Marotta in una intervista televisiva poco prima dell’inizio del match in terra calabra: “Per noi questa partita sarà ancora più difficile di quella contro il Napoli”. Evidentemente l’amministratore delegato della Juventus conosce già queste situazioni che Allegri, assieme alla squadra, non ha ancora saputo risolvere. Nei campi di provincia si suda, si corre maledettamente e si aggredisce con il pensiero fisso che non si ha nulla da perdere, ma tutto da guadagnare. E così nasce sempre la partita della vita, naturalmente per gli avversari della Juve. E persino Simy, il corpulento attaccante di colore del Crotone, ha vissuto la sua giornata di gloria da incorniciare per aver pareggiato i conti con la Juventus, grazie a una clamorosa rovesciata che amaramente ha ricordato quella di Cristiano Ronaldo. Ma non c’è nulla da fare, la Vecchia Signora in questi campi soffre sempre, non perché è stanca o vittima di ansia da prima in classifica, ma più semplicemente perché pecca di presunzione complicandosi il prossimo futuro. E’ una questione di testa, di approccio a queste gare caratterizzate da scarsa tecnica e grande forza fisica e atletica. L’unico a salvarsi dal naufragio calabro è stato Douglas Costa, il quale con il suo solito cross chirurgico ha colto la testa di Alex Sandro che ha portato in vantaggio i bianconeri. Ma il sonnecchiare della Juventus è continuato anche dopo essere andata in vantaggio, mentre Max Allegri dalla panchina gesticola, inveisce, dà pugni alla lamiera della panchina, calci alle bottigliette d’acqua, ma la Juve sembra in ipnosi. Sturaro corre a vuoto, Dybala delude ancora una volta e Higuain in novanta minuti e oltre di partita, sferra un solo tiro in porta che è degno di nota. In campo c’è molta confusione e tantissimi passaggi sbagliati. La Juve è proprio brutta da vedere. E così, gioco forza, la squadra di Zenga sale in cattedra, spinta dal calore del suo pubblico che è complice anche del pareggio spettacolare di Simy. Sì, l’abbiamo scritto più volte; questa Juve è cinica, quasi mai bella, ma punta sempre all’essenziale. E’ vero! Tuttavia, tutto ciò non preclude certi atteggiamenti che lasciano pensare ai problemi di una squadra che si nascondono proprio dietro al suo zoccolo duro. Troppe volte in questi campi di provincia abbiamo notato la difficoltà di sapere reagire con veemenza alla furia dell’avversario, proprio con i suoi giocatori più rappresentativi e con un Allegri che pur mettendo sempre tutti in guardia alla vigilia di certi incontri, anch’egli evidentemente ha le sue buone colpe perché non è in grado di mettere in campo una squadra che abbia maggiori motivazioni. Adesso, all’Allianz Stadium arriva il Napoli di Sarri, in una partita che molto probabilmente deciderà lo scudetto. Ci saranno le giuste motivazioni per la Juventus?

Salvino Cavallaro    

Salvino Cavallaro