IL TORINO E L’ANONIMO MERCATO INVERNALE


L`analisi sul mercato del Toro
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01/02/2018 -


Ecco il mercato del Toro:

Acquisti – Damascan dallo Sheriff  Tiraspol, acquistato per 1.5 milioni di euro e non ancora tesserato in quanto in attesa del passaporto rumeno.

Cessioni -  Gustafson in prestito al Perugia, Boyè prestito oneroso con diritto di riscatto, Sadiq ritorna a Roma.

Tutto qua, niente più e niente meno di un mercato granata che non meraviglia più per il suo sterile apporto a una squadra che ha cambiato il suo conduttore, con la convinzione che il parco giocatori che compongono la rosa del Torino sia sufficiente per centrare l’ingresso in Europa. E mentre la Primavera di Coppitelli batte la Roma e va in finale di Coppa Italia dopo ben sedici anni, a nostro avviso la Prima Squadra granata sembra ancora una volta non essere competitiva per la conquista di un posto per l’Europa. Si ripete la storia di sempre che mette in evidenza l’ottima gestione economica del presidente Cairo, che però va a discapito della qualità di una squadra che non eccelle dal punto di vista tecnico. Sono linee aziendali che rispettiamo e che sintetizzano una chiara scelta societaria di restare nell’ambito di una classifica anonima e incapace di fare quel balzo di qualità che la gloriosa storia della società granata meriterebbe. Sono i discorsi di sempre che non smuovono mai l’entusiasmo talora supportato dalla pancia e dal cuore, piuttosto che sempre dalla razionalità di non fare mai il passo più lungo della gamba. E’ vero che la finestra di gennaio non offre molto a chi pensa di fare l’affare che possa migliorare la situazione della squadra, tuttavia, per quanto riguarda la società di Cairo, avvertiamo sempre quel senso di volere fare attenzione in maniera quasi maniacale, a un bilancio in cui le entrate devono sempre essere superiori alle uscite. Ma l’azienda calcio chiede talora sforzi economici che devono essere fatti in virtù di un miglioramento del tasso tecnico della squadra, capaci di portarti al centro dell’attenzione senza farti rifugiare volutamente tra le retrovie che non brillano, ma che ti fanno restare a galla. Il Torino merita una squadra ai vertici. E non basta un allenatore di buon livello, se i calciatori sono bravi ma non abbastanza per ambire ad ottimi traguardi.

Salvino Cavallaro

Salvino Cavallaro