Lo spread? La legge Fornero? Il
reddito di cittadinanza e la Legge Finanziaria del 2019? Macché! In questi
giorni l’opinione pubblica italiana sembra porsi un unico grande interrogativo:
“Cristiano Ronaldo è o non è colpevole
di reato di stupro?”. Da qui si collegano tutta una serie di informazioni
mediatiche iniziate dal quotidiano tedesco Der Spiegel, riguardanti il campione
portoghese che da quest’anno è in forza alla Juventus. Secondo quanto si
apprende, infatti, CR7 avrebbe commesso il reato di stupro quasi dieci anni fa
a Las Vegas, in una notte di sesso con la modella Kathryn Mayorga. E allora tutti si sentono in dovere di esprimere
la propria idea in una sorta di divisione tra innocentisti e colpevolisti, proprio
come se ognuno avesse già le prove di quella sera, di quell’incontro, di tutto
quanto sia successo tra le mura di quella stanza di albergo di Las Vegas.
Tuttavia, ci sono delle leggi etiche di informazione, che nei casi di simile grave
denuncia bisognerebbe mettere sempre in pratica. Noi che da sempre siamo
sensibili al rispetto della deontologia e dell’etica professionale, vogliamo
semplicemente trattare questo argomento così personale e delicato, come fatto
di cronaca da non sentenziare ma da approfondire per conoscere e capire meglio.
Le supposizioni trovano il tempo che trovano, i fatti inconfutabili e realmente
accaduti, invece, ci danno la possibilità di fare un’informazione più corretta.
Ed è per questo motivo che abbiamo voluto ascoltare su questo argomento alcune
figure del mondo della giurisprudenza, dello sport e dello spettacolo, restando
pur sempre in attesa che le indagini processuali facciano il loro corso.
Dal
suo studio legale di Roma l’avvocato Fabio Viglione, grande tifoso del Torino: “Nei confronti di Cristiano Ronaldo, come di
ogni accusato, deve essere praticata la presunzione di non colpevolezza. Lo
impone la nostra Costituzione e lo stato di diritto. Essere accusati non
equivale ad essere colpevoli o “quasi” colpevoli. Con questo approccio
culturale andrebbero vissute tutte le notizie di cronaca giudiziaria. L’unico
accertamento, l’unica verifica che consente di poter misurare la fondatezza di
una accusa è quella che si svolge in Tribunale, nel contraddittorio tra le
parti. Dove cioè, chi è accusato può difendersi in modo effettivo dopo aver
conosciuto tutti gli atti di cui l’accusa dispone. I processi sommari, quelli
esibiti sui mass media, sono lontani dalla mia cultura e dalla mia sensibilità.
Peraltro, la gravità dell’accusa non è direttamente proporzionale alla prova
della colpevolezza. Al contrario, più le accuse sono gravi e più necessitano di
prove solide e non di automatismi e scorciatoie. Ci sono, poi, più verità. E’
vero che non sempre la verità processuale si sovrappone a quella reale ma
quanto meno si consente a tutti i protagonisti del processo di misurarsi in
contraddittorio e con regole ben precise. Anche in relazione alla genuinità
della raccolta delle prove. Chi giudica non è un giornale o una trasmissione
televisiva ma un giudice terzo che ha strumenti di professionalità elevata per
decidere. Il rischio da scongiurare, a mio avviso, è quello di dar forma ad una
terza verità, quella mediatica che sovrascrive tutto, che anticipa tutto in
modo sommario e che produce i suoi effetti a prescindere dai risultati delle
sentenze definitive. Sono temi delicati sui quali si misura il tasso di
sensibilità in uno stato di diritto. Se il rischio paventato si concretizza,
neanche l’assoluzione più soddisfacente può restaurare i danni prodotti da una
condanna mediatica anticipata. Proprio per questo ritengo che, nel rispetto
assoluto del diritto dovere di informare i cittadini, si debba praticare nella
coscienza individuale e collettiva un approccio orientato al rispetto della
presunzione di non colpevolezza. Per tutti, senza distinzione alcuna. Tornando
a Ronaldo, lo considero un grande campione che non ha commesso alcun illecito,
fino a prova contraria, proprio alla luce di quanto ho premesso. Non ho alcuna
simpatia per lui né tanto meno per la squadra in cui gioca attualmente, ma
proprio per questo sento di dover affermare questi principi che non conoscono
deroghe soggettive. Spero che nonostante Ronaldo in campo, il mio Toro possa
battere i “cugini” nel derby e dare una grande gioia al popolo granata.”
Francesco
Bellomo, regista di fede juventina: “Premetto che ogni tentativo
di abuso nei confronti di una donna, indipendentemente dall’entità, è un fatto
di una gravità assoluta. Per quanto riguarda Cristiano Ronaldo, dubito che un
personaggio pubblico con quella potenzialità di ricchezza e fama abbia
necessità di fare ciò che gli è stato imputato. Credo poco a tutta questa
situazione che improvvisamente, dopo tanti anni, venga fuori con tale
insistenza. C’è qualcosa che non mi convince in questa onda lunga che sta
portando dietro tutta una serie di cose. Penso dunque che Ronaldo non abbia
avuto tutta questa necessità di contrarre un reato di questo tipo, vista la
grande disponibilità di donne che ha a disposizione. Non me lo vedo come un
soggetto capace di andare a interferire sulla volontà e sulla sessualità di una
persona. Qualcuno ha pure insinuato un complotto a discapito della Juventus, della
sua immagine e dei suoi interessi economici? Penso che in tutta questa storia
ci sia sicuramente qualcosa di poco chiaro, tuttavia, non parlerei di complotto
ma di qualche azione di disturbo premeditato”.
Franco
Causio, ex calciatore della Juventus e della Nazionale Italiana: “Non
posso dire nulla su tutta questa storia, in quanto bisognerebbe sapere bene
come sono andate realmente le cose. Non sono problemi miei. Ronaldo saprà
risolvere sicuramente i suoi. Non mi sento di dare giudizi frettolosi, perché non
sarebbe corretto. E poi devo capire bene cosa sia successo veramente.
Esprimersi su certe cose è difficile e anche molto delicato. Meglio parlare di
calcio giocato ”.
Antonio
Cabrini ex Juve e campione del mondo nel 1982:
“Desidero non parlare di questo argomento perché lo ritengo un fatto personale.
Ronaldo saprà bene come risolverlo.”
Ombretta
Cantarelli, moglie dell’attore siciliano Gianfranco Jannuzzo. Ama il cinema, il
teatro, la musica e soprattutto l’Inter: “Mi è difficile potere dare un
giudizio su questa storia, perché in questo periodo di queste situazioni ne
succedono parecchie. Cristiano Ronaldo è un personaggio molto importante, un
bellissimo ragazzo, per cui non credo abbia problemi di donne. E’ possibile che
questa ragazza che all’epoca aveva 24 anni ed era una modella, gli abbia detto
di no. Questo, allo stato attuale dei fatti, non è ancora chiaro. Tuttavia, mi
fa pensare la tempistica così ritardata nel denunciare un fatto che risale a
quasi dieci anni fa. Se subisco una violenza contro la mia volontà, la prima
cosa che faccio è denunciare immediatamente chi mi ha fatto del male. Dunque,
al momento mi riesce davvero difficile potere schierarmi pro o contro Cristiano
Ronaldo. Aspetterei l’evolversi delle indagini, perché oggi ci sono troppi
punti interrogativi che attendono ancora una risposta”.
Salvino
Cavallaro
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