IL MONTELLA DAY E IL MARAN SURPRISE, NEL GIORNO OFFUSCATO DA MILLE POLEMICHE


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20/11/2012 -

Nel giorno del “Ho già vissuto queste situazioni e dopo tanti anni non vorrei ritrovarmi come allora” (Massimo Moratti), del “No Comment” come risposta (Juventus) e delle infinite, stucchevoli polemiche che coinvolgono l’Inter, la Juve e la classe arbitrale, abbiamo assistito piacevolmente al Montella day e al Maran surprise. E’ un po’ come evidenziare l’eterna diatriba della commedia del pallone chiacchierato in modo infantile, in contrapposizione a temi più concreti e consoni al calcio giocato che maggiormente attraggono la nostra attenzione. Parafrasando una delle tante riflessioni scritte dal poeta e sceneggiatore francese Jacques Prevert, “Il caso è troppo importante, per essere lasciato al caso”, possiamo affermare senza dubbi di sorta che Fiorentina e Catania non possono più considerarsi meteore passeggere anzi, è giusto definirle belle realtà del calcio italiano. E’ da un po’ di tempo che seguiamo il lavoro pregevole di Montella e le capacità di Maran. Due allenatori che stanno dando il massimo di sé grazie anche all’intelaiatura di squadre coese e costruite in maniera oculata. Non vogliamo ripeterci nel dire che la Fiorentina di Montella è una squadra che fa veramente divertire i propri tifosi e, non solo. I gigliati esprimono un gioco semplice, limpido ed efficace. Il suo allenatore ha restituito gioco ed entusiasmo a una squadra che negli ultimi anni aveva perso identità e ambizioni. Adesso, non a caso, la Fiorentina sta ricevendo attestati di stima da tutta Europa per giocare il miglior calcio in Italia. Non può essere un caso, il calcio c’insegna che nulla è basato sul caso se non si costruisce con la serietà e la preparazione del proprio lavoro. E in questa maniera proficua, Montella sta operando in riva all’Arno. Un lavoro attento e minuzioso nel costruire una squadra dal gioco propositivo, con un centrocampo che non ha molti incontristi ma tanti fini palleggiatori capaci d’imporre il proprio calcio senza mai giocare di rimessa. Ovviamente, è importante avere giocatori capaci di eseguire questo tipo di gioco e Montella è bravo a utilizzare bene il parco giocatori messi a sua disposizione dalla società viola. Stesso discorso per il Catania di mister Maran, un tecnico capace di plasmare un gruppo che gioca bene al calcio e mette in difficoltà chiunque. Tuttavia, senza nulla togliere al bravo allenatore etneo, pensiamo concretamente che l’avere trovato un ambiente e una squadra già plasmata nel gioco e nella mentalità coesa di gruppo, l’abbia in qualche modo agevolato in un compito di continuità che, comunque, sta portando avanti con indubbie capacità personali. Con la difesa a tre oppure a quattro, poco importa per questo Catania che esprime valori calcistici moderni basati su un calcio offensivo, fatto di ottimi palleggiatori a centrocampo e di un possesso palla che, soprattutto nelle partite casalinghe, si esalta in maniera consistente. Che dire dunque di più. Questo è il calcio che ci interessa, che amiamo, che desideriamo descrivere e del quale andiamo orgogliosi anche oltre i nostri confini. Adesso chiediamo continuità di pensiero nel sostenere e imitare gli esempi calcistici di Fiorentina e Catania, almeno per parlare di calcio giocato senza annoiarci e perderci continuamente in beghe, diatribe e squallidi battibecchi più adatti alla guerra dei poveri che allo strapotere del potere.

Salvino Cavallaro

 

 

Salvino Cavallaro