CATANIA, LO MONACO: «NON CEDO MONTELLA NEANCHE DI FRONTE A UNA BIG»


Un altro anno da noi gli farebbe bene ma ha tutto per allenare un grande club. Non lo lascerei neanche per la Lazio o per l`Inter
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02/03/2012 -

L'amministratore delegato del Catania Pietro Lo Monaco ai microfoni di Radio Manà Manà Sport 24."In Lega si è arrivati a un punto di non ritorno, prima le decisioni venivano prese dal consiglio di Lega, poi dopo è diventata sovrana l'assemblea e ora siamo tornati indietro. Bisogna avere una giusta Governance per avere poi una lega produttiva".  "Beretta è una persona corretta, è pretestuoso far passare la linea che la testa del presidente equivale ad un cambio di rotta. Non è così. E' la Governance che deve cambiare e per farlo servono modifiche allo statuto della Lega. Sarò il consiglio che valuterà lo statuto e dopo si deciderà una Governance adeguata per la Lega di Serie A. Bisogna capire che Presidente ci vuole, bisogna capire se il presidente sarà rappresentativo o esecutore - spiega Lo Monaco -. Quando a comandare ci sono più di una persona è un problema. Serve un manager che possa dare una sterzata alla Lega per trasformarla in un ente che sviluppa lavoro, anche per dare un effetto di produzione. Tutto questo passa attraverso alla realizzazione degli stadi, all'evoluzione del nostro patrimonio tecnico. La Germania - rivela l'ad del Catania - è un bell'esempio che con un'inversione di tendenza notevole ha migliorato tutto, anche la condizione economica del prodotto. Spero in un consiglio di Lega che lavori e che non sia solo rappresentativo. Bisogna produrre, c'è una confusione generale. In questo momento la Lega Calcio deve essere presente in federazione, deve avere la responsabilità dei soldi che gestisce. Tutto passa in una riforma del sistema".

Concluse le dichiarazioni circa la difficile situazione in Lega Calcio, Lo Monaco comincia poi a parlare del Catania, blindando il suo tecnico: "Montella rimane, non c'è discussione su questo aspetto. Rimane a Catania, è nello stato di famiglia ormai, abbiamo fatto insieme un piano di valorizzazione. Un altro anno da noi gli farebbe bene ma ha tutto per allenare un grande club. Non lo lascerei neanche per la Lazio o per l'Inter".

Chiosa finale sul portiere argentino Juan Pablo Carrizo, arrivato a gennaio in prestito dalla Lazio: "Lo conosco da 5-6 anni, so qual è il suo valore. Il giocatore voleva mettersi in discussione, abbiamo parlato dalle 3 del mattino in poi. Ha voglia di fare e spero si possa riprendere al massimo. Lui aveva una concezione del ruolo del portiere sbagliata, la casa del portiere è l'area di porta non l'area di rigore. Se lui sta tra i pali ha tutto per diventare un gran portiere".

IlCalcio24 Redazione