SAMPDORIA, GARRONE: «VOGLIO LA QUALIFICAZIONE IN CHAMPIONS LEAGUE»


Sampdoria Garrone
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Genova, 13/09/2012 -

Il vice presidente della Sampdoria Garrone a La Gazzetta dello Sport svela i progetti: "Stadio e centro sportivo nuovi per una squadra di grande livello. Ma il ciclo Mantovani resterà unico: ora troppo divario dalle grandi".

La quarta capolista del campionato ha cinque punti e viene dalla B. È la sorpresa Samp di Garrone, che nelle ore trascorse in Gazzetta ha illustrato i traguardi presenti e futuri che vorrebbe raggiungere. Cioè la Champions League, uno stadio di proprietà e un nuovo centro sportivo. L`investimento? Un centinaio di milioni.
La chiacchierata parte da un riconoscimento che inorgoglisce il patron del club blucerchiato. "Rummenigge, nella riunione Eca, ci ha assegnato il premio Fan Relations Project: siamo il club europeo leader nei rapporti con i tifosi. Ne andiamo fieri".

Il fair play village della scorsa stagione ha colpito.
"Evidentemente. Per stemperare la delusione della retrocessione e fare amicizia con i supporter avversari parcheggiavamo la nostra tensostruttura nelle città che ospitavano le partite della Samp offrendo prodotti tipici della Liguria: focaccia e un bicchiere di vino creano subito un buon clima".

Del resto la sua società si è sempre distinta per signorilità.
"L`attaccamento alla maglia, ai valori veri della competizione sportiva, il riconoscimento delle autorità e dei meriti altrui, sono elementi ineliminabili dal nostro dna. Ah, quel blucerchiato& Sapete che il Guerin Sportivo ha pubblicato un sondaggio nel quale la nostra risulta la maglietta che piace di più al mondo? È semplicemente unica".

Ventimila spettatori di media in B e ventimila abbonati in A: la fiducia non manca.
"La gente ha premiato la nostra politica: chi faceva la tessera l`anno scorso in caso di promozione l`avrebbe riavuta allo stesso prezzo. E questo nonostante la retrocessione ci sia costata 25 milioni, tra incassi tv, sponsor e quote partita".

E lei come intende premiare il suo popolo?
"Intanto costruendo uno stadio di proprietà, condizione essenziale per ampliare le entrate e fare un buon mercato".

Ha già individuato un`area?
"Lo aveva fatto mio padre, quella dell`aeroporto, poi bocciata dall`Enav. Ma lo studio dell`architetto Boeri ci aveva fornito altre soluzioni, il Porto, la zona Fiera. Ci stiamo ragionando. Dovrà essere però una struttura in grado di rilanciare l`immagine attualmente appannata di una città che resta bellissima. Entrando dal mare nella baia di Città del Capo la prima cosa che noti è lo stadio. Il nostro simbolo, la Lanterna, verrà affiancato dallo stadio della Sampdoria".

Spesa prevista e tempi?
"Oggi lo si fa in due anni e con una ottantina di milioni. All`epoca del primo progetto ne servivano duecento".

Stadio nuovo, incassi maggiori e quindi avremo un`altra& Udinese in Champions?
"È chiaro che se si guarda all`Europa, e noi quest`anno pensiamo anzitutto alla salvezza, la mente corre alla coppa più prestigiosa& Io l`ho sognata da bimbo quando Natale mi portava in gradinata Sud e poi da sponsor, quando ce la soffiò il Barcellona& Mi piacerebbe riprovarci anche se ritengo inimitabile il ciclo Mantovani, proprio per una questione meramente economica: ai tempi il divario fra piccole, medie e grandi non era enorme e quindi si poteva competere per lo scudetto. Oggi è impossibile".

La famiglia Pozzo però avrà pur insegnato qualcosa&
"Sì, il loro modello mi piace e mi attira. Diciamo che se l`Udinese è fantastica nel pescare i talenti, noi possiamo provare a fabbricarli in casa. Oltre ad osservatori bravi e fidati ci occorrerà un centro sportivo più grande di Bogliasco, che non è ampliabile purtroppo. Pensiamo a sette campi, con albergo, foresteria per i ragazzi, uffici& Se ci danno l`area, già individuata, sono pronto ad investire una ventina di milioni per realizzarlo".

Si sente a capo di una tifoseria di elite? Pochi, ma eccellenti&
"Ma no, io sto andando incontro al nostro popolo mettendo a disposizione ogni ritrovato tecnologico e facendo della trasparenza un vessillo. Certo, nella classifica del riparto dei proventi dei diritti televisivi, siamo come quei fenomeni di nicchia: quattordicesimo posto. E se fra noi e il Palermo, che è in una fascia più alta, ci sono venti milioni, fra noi e le tre regine del calcio italiano ce ne sono novanta& Capite perché sostengo che l`epopea Mantovani rimarrà ineguagliabile?".

Beh, per fortuna esiste anche l`abilità di manager, tecnici, giocatori& Come si è arrivati alla scelta di Ciro Ferrara?
"Avevamo puntato su Zeman: un`idea entusiasmante perché lui incarna i nostri valori di pulizia morale, integrità, rispetto delle regole. Ma è stato promosso senza play off e così quando ci siamo ritrovati in A ce lo aveva già soffiato la Roma: nessun rancore anzi gli auguro di vincere lo scudetto e sono convinto che può farcela. Poi venne fuori la pista Benitez, rivelatasi impercorribile poiché Rafa intendeva riscattarsi subito con una squadra da vertice. E allora ecco un poker di candidati: Lucescu jr, Pochettino, Deschamps e Ferrara. Abbiamo scelto l`italiano per integrità morale, la carriera da giocatore, la buona prova con la Under e anche per il suo staff: Peruzzi e Neri sono professionisti di spessore".

Se lo immagina Roberto Mancini, da nonno, sulla panchina della Samp?
"Beh, l`ha detto lui che intende tornare ed io sarei ben lieto di accoglierlo. Dopo averlo visto vincere tantissimo e guadagnare in proporzione&".

Terrete il vecchio capitano, Angelo Palombo, in tribuna?
"No, ha ripreso ad allenarsi. Però siamo stati chiarissimi: è il nono di un centrocampo a tre. Se lo meriterà andrà in campo. Umanamente è una vicenda che colpisce, però io non mi avvicino nemmeno al milione e mezzo netto che lui guadagna all`anno".

Scudetto alla Juve?
"E` la favorita. Ma io lo darei alla Roma per la brillante ristrutturazione societaria e al Napoli per la simpatia e l`entusiasmo dei suoi tifosi".

Tornerà un Garrone in consiglio di Lega?
"Organismo inutile. Così com`è concepita la Lega è ingovernabile. Va ripensata".

 

IlCalcio24 Redazione