JUVENTUS, SI PAGA UN APPANNAMENTO MOMENTANEO


Juventus
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30/01/2013 -

Prima un eccesso di ira che lo ha portato a non controllare le emozioni dopo la gara contro il Genoa. Poi un teatrino ironico a tal punto da infastidire i giornalisti presenti in sala stampa, con dichiarazioni assolutamente mirabolanti del tipo “Vucinic si è buttato e Giovinco è svenuto per un calo di zuccheri”. Vero, verissimo, anche nella semifinale di ritorno di Coppa Italia vinta da una tostissima Lazio, Conte e la Juve hanno dovuto sopportare ingiustizie arbitrali. Ma la teoria che dovrebbe prevalere (non ci si stancherà mai di ribadirlo) è sempre quella dell’equilibrio. Non sopra le righe, né da sfottò da bar. Purtroppo l’arbitro è una componente imprescindibile del gioco, è umano, subisce pressioni e di conseguenza sbaglia. O si accetta questo, lottando magari perché si apporti finalmente la moviola a bordo campo, oppure sbraitare non ha senso. Perché se servisse a far cambiare gli esiti delle gare si potrebbe accettare. Ma siccome alimenta solo venti di guerra, la logica direbbe che sia meglio comportarsi con raziocinio. La polemica acre di Conte nella conferenza stampa del dopo gara, è certamente frutto di mesi di rabbia covata dentro per l’ingiustizia Scommessopoli e per i recenti torti arbitrali. Che però, guarda caso, fanno male soprattutto quando i risultati non ti danno ragione. La Juve, lo abbiamo scritto di recente, paga un momento di appannamento dopo il richiamo di preparazione invernale. Paga una carenza evidentissima in zona d’attacco, infarcita di seconde punte e trequartisti che sanno costruire ma non hanno l’istinto del bomber di razza. Quello che magari vedi poco, ma quando c’è da effettuare la stoccata decisiva, c’è e si vede. L’arrivo di Anelka non potrà certo sopperire a questa mancanza e nemmeno le statistiche che vedono i bianconeri con l’attacco più prolifico del campionato. Perché altrimenti l’azione al 95’ con Giovinco e Marchisio che hanno buttato all’aria la qualificazione alla finale, avrebbe messo a tacere tutti. Anche la vena, inutilmente ironica, di mister Conte.

Gabriele Cavallaro


 

IlCalcio24 Redazione