BALE TRASCINA IL REAL, LA COPPA DEL RE È SUA


Al terzo Classico stagionale, il Real Madrid si porta a casa la vittoria e anche la Coppa del Re. Per il Barça, invece, è la terza delusione dopo la sconfitta in Champions e la vetta sempre più distante. E Ancelotti sogna il triplete...
tempo: 46ms
RSS
Valencia Stadio Mestalla, 17/04/2014 -

E alla fine ci pensa lui, Bale, mister cento-milioni-di-euro. Scatto fulmineo che "circumnaviga" l'avversario, mentre con la manina gli fa "ciao ciao" e uno contro uno con Pinto. Il gol è d'obbligo, la curva madrilena che esplode in un boato pure. I tifosi invocano il nome del giocatore più costoso della storia del calcio, vero stella in quella serata.


Barcellona-Real Madrid non è mai una partita come le altre. Che sia in campionato o in coppa, nazionale ed europea, la rivalità è sempre la stessa. Feroce, senza sentimentalismi, spietata. Soprattutto se c'è in ballo la Coppa del Re. Lo sanno bene i catalani, che fin da subito fischiano l'inno spagnolo prima dell'inizio della partita; lo sa Ancelotti, che se perderà anche la terza sfida contro i "cugini" blugranada a Madrid non saranno molto contenti. Per niente.

In campo le scintille sono all'ordine del giorno. Tata Martino vuole la vittoria, un minimo riscatto dopo la figuraccia in Champions contro l'Atletico e la vetta della Liga sempre più lontana. Ma Di Maria rovina tutto dopo appena 11 minuti, il tempo necessario per infiammare il neutro Mestalla di Valencia. Ronaldo non c'è, ma nessuno ne piange. La campanella del Barcellona suona nella ripresa, al 68', con il giovane Bartra che sostituisce Xavi e ridà speranza al suo club. Ma è un fuoco di paglia.

L'asso lo tira fuori quel gallese di Bale, dal Totthenam con furore, che finalmente dimostra l'importanza del maxi-investimento che il Real ha fatto su di lui. Motore turbo-diesel nelle gambe e il numero uno catalano finisce braccia all'aria. Una vittoria confezionata a velocità di Formula Uno e il pubblico madrileno ringrazia. Mancano 5 minuti, sembra un film e nemmeno il fenomeno Neymar riesce a rovinare la pellicola. Il palo salva Casillas e finalmente l'arbitro emette il triplice fischio finale.

Terza coppa nazionale per Carletto, dopo quella italiana e inglese. Ennesima delusione in stagione per il team di Martino, sempre più opaca e fuori da ogni trofeo. Quattro punti di differenza non sono tanti ma nemmeno pochi e sarà difficile fare la "remuntada" nelle poche giornate che mancano. A Madrid, invece, la gioia si tocca con mano. Il pullman dei blancos sfila trionfante per le strade della città, circondato da oceani di tifosi in delirio. Ma il mister quest'anno è stato chiaro: Sergio Ramos non alza la coppa. Altrimenti porta di nuovo sfiga


Timothy Dissegna