EURO 2012, SPAGNA NON ALL`ALTEZZA DELLE SUE POTENZIALITÀ. IN ATTESA DI CONOSCERE L`ALTRA FINALISTA


Euro 2012 Portogallo Spagna
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28/06/2012 -

Il cammino verso la gloria è spesso impervio e nel calcio, soprattutto, è costellato da qualche serata di sofferenza, accompagnato da sensazioni malevole e da sfinimento fisico.
La Spagna raggiunge la finale grazie ad un pareggio e alla forza di mantenere i nervi saldi. Essere i favoriti comporta sempre il rischio di perdere tutto in un istante.

Le furie rosse non hanno giocato bene, non all'altezza delle loro potenzialità ed è iniziata già la caccia al colpevole che, secondo molti, è Vicente Del Bosque.

Per la partita contro il Portogallo Del Bosque ha deciso cambiare la filosofia del finto 9 e ha schierato Negredo. L'intenzione era sfruttare la potenza fisica dell'attaccante del Siviglia per dare filo da torcere ai due rocciosi difensori portoghesi Pepe e Alves.

In realtà, tutto ciò aveva un senso logico, e il problema è stato più che altro la scelta dell'uomo. Negredo è un giocatore meno fisico di Llorente e con inferiore capacità di senso della posizione rispetto all'attaccante dell' At.Bilbao.
Inoltre, entrambi hanno bisogno di qualcuno che sappia mettere il pallone al centro e se la Spagna non schiera uomini con queste caratteristiche la presenza di una torre diventa inutile. Silva si muoveva sempre in diagonale verso il centro, Iniesta, per quanto disequilibrante come sempre, si muoveva dal centro verso la fascia allontanandosi, così da Negredo. Alba e Arbeloa, nonostante varie incursioni offensive, avevano sempre la preoccupazione di stare attenti a Cristiano e a Nani.
Il risultato è stato che il povero Negredo si è ritrovato isolato e sull'orlo della disperazione per tutto il primo tempo.

Nel secondo tempo Del Bosque, finalmente, ha avuto pietà e lo ha tolto dal campo risparmiandogli ulteriori sofferenze. La Spagna, sulla scia del primo tempo, non è stata pericolosa e, allora, il tecnico ha deciso di dare respiro alla manovra mettendo in campo Navas e Pedro.

A questo punto è inizita un'altra partita, la Spagna è riuscita finalmente a creare occasioni; la più clamorosa quella capitata sui piedi di Iniesta che solo una grande parata di Rui Patricio ha evitato che finisse in gol.

In generale, però, Fabregas, poco abituato ad essere il punto di riferimento in attacco, retrocedeva per collaborare coi centrocampisti e ciò gli impediva di arrivare in tempo a concludere la giocata offensiva.

Alla fine le furie rosse hanno vinto grazie al sangue freddo dei tiratori dei rigori e ad un grande Casillas. La sensazione, però, è che non sia più una squadra imbattibile.

 

Antonio Ioppolo