ITALIA, LA FINALE UNICO NEO DI UN MAGNIFICO EUROPEO


Euro 2012 Italia Spagna
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Torino, 03/07/2012 -

Non così, non in questa maniera! L`Italia ha perso la finale del campionato europeo di calcio contro la Spagna subendo un sonoro 4 a 0. Che gli spagnoli fossero obiettivamente più forti dell`Italia lo sapevamo anche alla vigilia della partita ma, di sicuro, non ci aspettavamo una disfatta di questo genere. Eppure una frase del nostro Presidente della Repubblica Napolitano scolpitasulla sua lettera destinata alla nazionale di calcio diceva: Comunque vada sarà un successo. Frase scontata e anche abusata fino all`eccesso della banalità per significare che, tutto sommato, si era già fatto tanto per essere arrivati in finale. Ma chi di noi a posteriori la pensa esattamente così? La delusione è stata tanta, anche per un punteggio che ci umilia oltre i demeriti. Dopo le straordinarie prestazioni effettuate contro Inghilterra e Germania, era legittimo sperare in una vittoria che ci avrebbe ridato morale e credibilità in un calcio che, per i suoi recenti fatti negativi, ci aveva deluso pericolosamente. Ma la squadra di Prandelli con il suo atteggiamento ci ha fatto ricredere su un calcio che non è tutto da condannare e che si deve invece (come in tutte le cose) discernere tra il bene e il male. Di questo siamo fermamente convinti e ringraziamo la Nazionale italiana che ci ha dato la conferma di essere la parte buona del calcio. Ma le nostre considerazioni vanno oltre questo tema di carattere etico. Ritornando al fatto tecnico espresso dalla partita dell`Italia contro la Spagna, possiamo sì toglierci il cappello di fronte a una squadra di campioni che hanno conquistato il tripletee che evidentemente non hanno ancora chiuso un ciclo, ma se l`Italia si fosse presentata in campo dimostrando un altro atteggiamento e diverso approccio alla partita, siamo sicuri che le cose sarebbero andate diversamente. Spiace dirlo ma ha sbagliato il ct Cesare Prandelli nel volersi ostinare a dare fiducia a quello zoccolo duro che gli ha dato tante soddisfazioni. Squadra che vince non si cambia, questo è un dato di fatto. Peccato che le energie fossero finite già da tempo e questo lui lo sapeva molto bene. Nei nostri precedenti articoli avevamo segnalato la necessità di fare respirare almeno a turno i centrocampisti, Marchisio, De Rossi e Pirlo ma anche Cassano, che ha dimostrato di non avere nelle gambe i 90 minuti necessari a causa dell`infortunio in campionato. E ci siamo chiesti più d`una volta quale significato avessero la presenza di giocatori quali Giovinco, Nocerino, Diamanti, Ogbonna, Borini che non sono stati (o solo in parte) presi in considerazione. Diciamo che il ct azzurro ha mancato di coraggio e che non si è sentito di prendere delle decisioni atte a sostituire giocatori che avrebbero in qualche modo cambiato il suo assetto tattico. Resta questo, a parer nostro, l`unico neo di un campionato europeo che avremmo voluto finisse in maniera diversa. Tuttavia, se pensiamo a come eravamo partiti all`inizio, possiamo dire con certezza che nessuno di noi avrebbe preventivato gli azzurri in finale. Pazienza, evidentemente doveva andare così. E, se pur delusi, dobbiamo accettare la cultura della sconfitta ammettendo la superiorità dell`avversario.

Salvino Cavallaro

 

 

Salvino Cavallaro