LA SERIE A IL CAMPIONATO DELLE STELLE PERDUTE. POCO FASCINO E TANTE BELLE SPERANZE


Pascal Desiato nato a Caltagirone il 24/05/1986 Laureato in Studi Italiani all`Università La Sapienza di Roma. Vice Direttore de IlCalcio24. contatti: info@ilcalcio24.it
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27/07/2012 -

Siamo a fine luglio e questo mercato stenta a decollare per la Serie A o per lo meno in entrata.

Tante cessioni eccellenti, vedi Thiago Silva, Lavezzi e Ibrahimovic, partenze di bandiere illustri come Del Piero, Gattuso e Nesta verso altri tornei, nel caso degli ultimi due, e un campionato italiano sempre più povero.

Ci si accontenta di pensare al possibile arrivo di Van Persie, quasi trentenne che verrebbe molto probabilmente a prendere gli ultimi gruzzoli importanti della sua carriera, ci si attacca alla speranza di veder crescere giovani di belle speranze, Destro e Insigne su tutti.

La realtà è un'altra, la Serie A è un campionato che non attrae più i grandi campioni, si preferisce di gran lunga la Premier League o la Liga, ma anche campionati come quello tedesco, francese e addirittura russo affascinano più del nostro, in particolare per il giro di denaro che si può ammirare, ma questo anche grazie all'organizzazione e alla cultura del calcio che con gli anni si è evoluta, facendo dello stadio il suo centro principale di guadagno, cosa che in Italia solo la Juventus è riuscita a capire, con risultati immediati, e con l'Udinese che sembra seguire quella stessa strada.

Adesso bisogna solo risollevarsi, perché quello che si prospetta è semplicemente un campionato di livello mediocre e soprattutto senza stelle.

Pascal Desiato