JUVE, MALA TEMPORA CURRUNT


Lo shock della Vecchia Signora. Il Chelsea mette a nudo i suoi difetti.
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Torino, 25/11/2021 -

Quella squadra vista allo Stamford Bridge contro il Chelsea in Champions League non è la Juventus, non può esserlo! Perdere ci sta. Nel calcio si vince, si perde e si pareggia, tuttavia, l'espressione di ciò che si produce in campo durante i novanta e tanti altri minuti di gioco è l'emblema di ciò che sei. Può andarti bene una volta, due, ma poi tutti i nodi vengono al pettine. E non è un caso che la squadra di Max Allegri (non indenne da colpe) abbia incassato malamente quattro gol e sia tornata a casa con le pive nel sacco. Una cocente, solenne bocciatura che la scuola del calcio londinese ha dato a quella compagine che forse meglio di ogni altra porta in Europa l'orgoglio della squadra italiana che ha vinto più scudetti.Ma questo non basta, non è sufficiente sbandierare ai quattro venti che «Vincere non è importante, ma è l'unica cosa che conta». Una frase storica che ha fatto il suo tempo ma che non significa più nulla se i fatti non corrispondono alla realtà di tante parole di scuola juventina diventate obsolete.Nella notte di Londra la Juve è impattata in una storica disfatta, dando l'addio all'incantesimo europeo. Sì, è vero, la Vecchia Signora molto probabilmente si qualificherà comunque agli ottavi di finale, ma che gusto può avere entrarci quando certe tenebre funeste ingombrano il cielo della Continassa? Troppo misera la figuraccia subita contro un Chelsea che l'ha sovrastata in lungo e in largo, disarmando ogni residuo, flebile tentativo di ribattere da parte di una Juve confusa e senza attributi. I motivi? Non sono certamente solo psicologici ma chiaramente da ricercarsi in una squadra che porta nei campi d'Europa gente come Bentancur, Arthur, Rabiot, (Ramsey che fine ha fatto?) Kulusevski (chi l'ha visto?) Bernardeschi (porta palla e si perde nel marasma dell'inutile). E poi Dybala (fragile come un filo d'erba al vento) Morata (corre, corre, corre sempre spalle alla porta e risulta inconcludente) e Kean? (Boh?). senza parlare del reparto arretrato dove Alex Sandro arranca, Cuadrado ( I chilometri fatti in carriera reclamano il suo ritorno al naturale ruolo di esterno alto). Tutto questo, tenuto conto degli anni ormai trascorsi da Chiellini, la resilienza di Bonucci e quel De Ligt che per crescere ancora avrebbe bisogno di più serenità. Signori, questa è la Juventus targata 2021 '22 che avrebbe dovuto essere protagonista in Campionato e Champions. Questa è la Juve di Allegri e del suo amaro ritorno in quella società che pur gli ha dato delle grandi soddisfazioni in passato, ma con altri giocatori, con altro spirito, con altra impostazione tecnico tattica, là dove il suo corto muso bastava per portare a casa scudetti e trofei. Ma stiamo parlando del passato, recente passato che non è la realtà di oggi. E adesso arriva l'Atalanta, la Dea bergamasca che impartisce lezione di calcio, di corsa, di tecnica, di bel gioco anche nei più quotati campi d'Europa. E' quella ex provinciale che Gasperini ha saputo creare come gruppo capace di sviluppare gioco e spettacolo. Già, proprio quello spettacolo che Allegri ha sempre detto di andarlo a vedere al circo e non allo stadio.

Salvino Cavallaro