MILAN, È QUI L`INFERNO


Rossoneri entrati in un baratro da cui ora è difficile uscire
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25/10/2012 -

Una volta c'era quella musichetta della Champions che, oltre a far accapponare la pelle di tutti i tifosi del mondo, sortiva effetti speciali su certe squadre che magari in patria deludevano: questo era il caso del Milan. Era però, perchè adesso è come se l'ambiente fosse diventato sordo e non senta più manco la canzoncina pre-partita.

Tra campionato e Coppa non sembra esser cambiato nulla: il Milan non c'è. Si ok, è anche sfortunato, qualche palla in più potrebbe pur entrare grazie alla buona sorte (che al momento sembra avversa), ma comunque la squadra pecca in molto, moltissime cose.

Ieri Allegri, in preda alla disperazione, ha provato una difesa a tre con due terzini a centrocampo impegni più a difendere che a spingere: cinque difensori insomma, tagliati come una fetta di burro comunque dai vari Isco e Joaquin soprattutto nella ripresa. In avanti, apparte El Shaarawy, non si muove niente e in panchina non è che ci siano grossissime alternative, specie se si considera il periodaccio di Bojan e Boateng e il progressivo recupero di Pato, ancora visibilmente indietro.

La cosa che fa più senso però è il clima di rassegnazione che si respira in casa Milan: i giocatori sembrano spremuti dopo manco un quarto di stagione e non sembrano esserci ancore di salvezza: che sia Allegri il futuro, o che siano Inzaghi o Rajkard, con questa squadra ci sarà molto da lavorare a livello psicologico: l'Inferno è un baratro da cui questo Diavolo deve obbligatoriamente uscire.



Luca Bonaccorso