BUON COMPLEANNO TUTTOSPORT


Sono passati 75 anni dal 30
luglio 1945 in cui iniziò la storia di Tuttosport, quel giornale sportivo
torinese fondato da Renato Casalbore, il direttore perito nella tragedia di Superga
accanto al Grande Torino. Un giornale la cui informazione sportiva si è sempre
messa in luce per la ricercatezza di articoli che hanno da sempre manifestato l’impegno
nell’accuratezza giornalistica, data da un profilo professionale in cui è
emerso lo sforzo di essere sempre attendibili attraverso l’informazione
corretta. Da quell’ormai lontano 1945, sono stati tanti i direttori di
Tuttosport che hanno dato la loro impronta personale di giornalisti con
caratteristiche e vedute diverse, ma mai tali da capovolgere il primario senso
di un’informazione che ha saputo attraversare momenti difficili sotto il
profilo sociale, economico e occupazionale. Ieri come oggi, nell’era del dopo
covid 19 che tutto ha disarmato, spogliando le residue speranze di certezza sul
lavoro, rimaste come flebile fiammella contro la furia del vento impetuoso. E
non è un caso l’avere vissuto notevoli momenti di inquietudine assieme a quegli
amici – colleghi - che ancora oggi sono il frutto dell’incertezza di un futuro
che nel nostro campo giornalistico è ancora più complesso rispetto ad altri
settori. Il mondo dell’informazione che ha avuto nel tempo diverse innovazioni
tecnologiche e che oggi soffre ancor di più l’incremento di social dal copia
incolla, è in continua allerta nel salvaguardare i pochi posti di lavoro e
tutelare il presente e il futuro dei colleghi giornalisti e delle loro rispettive
famiglie. Tuttavia, pur consapevoli di un autunno che in linea generale si
prospetta molto difficile e carico di incertezze, vogliamo festeggiare assieme
a Tuttosport quell’alzar dei calici che deve essere di buon auspicio. Così come
si fa quando ognuno di noi festeggia il proprio compleanno, tra la gioia di
avere vissuto tanto tempo e l’emozionante malinconia dei ricordi che sanno di
agrodolce. Un momento che si manifesta tra applausi, abbracci e brindisi, per
un traguardo che si traduce nella metafora di un soffio alle candeline accese
sulla torta e pronti per ricominciare una nuova storia. Ma, al di là di ogni
cosa, Tuttosport ha dalla sua parte i lettori che in 75 anni si sono dimostrati
fedeli e interessati alle varie informazioni di sport proposte da una linea
editoriale sempre attenta a soddisfare le aspettative dei tifosi. “Tuttosport
nasce in un momento difficile” - si legge nell’odierno editoriale del direttore
Xavier Jacobelli – “…difficile sotto tutti gli aspetti; compreso quello
sportivo che direttamente ci riguarda. E’, comunque, un momento di transizione.
Si sta gettando un ponte fra il passato e l’avvenire. Esortati alla realtà
dalle vicende che ci circondano e sono in noi stessi, impegniamo le nostre
modeste forze, la nostra esperienza e – ci sia consentito – la nostra fede nel
movimento di riforma”. Parole che mettono in luce le reali difficoltà
del settore, ma che deve essere visto come un momento di transizione tra il
passato e l’avvenire. Dal dopoguerra fino ad arrivare a oggi, in cui si sta
cercando faticosamente di risollevarci lentamente dall’epocale pandemia che sta
ancora trafiggendo il mondo. Ma oggi che è festa per il Tuttosport, pensiamo
che nulla sia abbastanza distruttivo per interrompere di fatto il futuro di un
giornale che i lettori vogliono che viva ancora per lunghi anni. Di generazione
in generazione, per altri 75 anni e oltre. Lo chiede la città sabauda del tifo
cittadino e lo chiede la gente di tutta Italia, che ancora oggi come ieri attinge
alle informazioni dello sport e dei suoi campioni, tra le righe di un giornale
diventato amico.
Salvino
Cavallaro