JUVE COL CORTO MUSO E ATALANTA CHE SPRECA UNA SUPER OCCASIONE


Pragmatismo o spettacolo calcistico? Questo è l'eterno dilemma!
tempo: 22ms
RSS
Torino, 21/10/2021 -

Pragmatica e brutta da vedere questa Juventus di Allegri, che pur avendo vinto contro un mediocre Zenit e pur avendo ottenuto tre vittorie su tre partite che gli aprono le porte degli ottavi di Champions, procura sbadigli di un calcio noioso. Si è praticamente ritornati a quel «Chi vuole vedere lo spettacolo e il divertimento vada pure al circo» - storica frase arrabbiata contro i cronisti da parte di Max Allegri - . Così è infatti, perchè se vuoi vedere calcio ti sintonizzi meglio sulla Dea di Gasperini che pur avendo buttato al vento un'occasione d'oro per vinncere all'Old Trafford contro il Manchester United, ha dato dimostrazione di sviluppare un calcio moderno e molto valido per competere nel pallone d'Europa ad alti livelli. E invece il Max di Livorno che fa? ti rispolvera dalla naftalina quel De Sciglio che è stato persino uno dei migliori in campo per effetto di un calcio banale, dove è bastata la chiusura ermetica dell'avversario per far sì che la Juventus si incasinasse le idee (già poche) nel tentativo di fare il suo golletto e portare a casa una vittoria pesantissima. E' il musetto di Max Allegri che con il suo «Primo non prenderle» ha dato modo a questa squadra imbottita di insufficienze tecniche a centrocampo e in attacco, di insistere con una difesa che tutto sommato risulta essere il reparto più affidabile dell'attuale Vecchia Signora. E allora potremmo parlare per anni, disquisire di tattiche e modi di concepire il calcio ad alti livelli per competere e vincere in Europa, ma se mentalmente non ti adegui al meglio del football europeo non vai da nessuna parte. D'altra parte, se la si vuole mettere sulla praticità, questa è la strada giusta da seguire per questa squadra che ha arrancato fin dall'inizio in campionato e che ora sta lentamente risalendo la china senza lode e senza inganno.

Bella la Dea di Gasperini, ma questa non è più una novità neanche in campo internazionale. E' vero, ha perso 3 a 2, ma che partita ha fatto, che calcio ha prodotto, che corsa ha sostenuto durante l'incontro? Roba che se avesse buttato dentro il terzo gol e avesse avuto maggior fortuna, oggi parleremmo di una Atalanta ammazza grandi. Purtroppo, tutto è cambiato alla fine del primo tempo, quando Demiral dopo avere segnato il secondo gol per i bergamaschi è stato costretto a uscire fuori dal campo per un problema fisico. Da lì è iniziato il crescendo del Manchester che pur perdendo in quella fase della partita per 2 a 0 (gol di Pasalic e Demiral per la Dea) è partita a testa bassa ed ha trafitto la squadra di Gasperini prima con Rashford al 53', poi con Maguire al 75' e in fine con Ronaldo all'81'. Partita bellissima, condotta a ritmi molto alti e tipica del football inglese. Tuttavia, la Dea ha avuto il merito di stare al gioco con la stessa mentalità, con la stessa corsa, con lo stesso spirito d'attacco, ma senza la fortuna che ha baciato in fronte il Manchester di CR7.

E allora si dirà: «Meglio la Juve che ha giocato male ha annoiato ma ha vinto, o meglio l'Atalanta che ha giocato a calcio contro un signor avversario ma ha perso?».

E' l'eterno dilemma di chi vede nel calcio quel musetto sparagnino che da solo basta per vincere e chi invece dà sfogo allo spettacolo attraverso un pallone fatto per giocare a calcio e fare gol. E se vincere non è importante ma è l'unica cosa che conta, allora non lamentiamoci quando sbadigliamo o ancora peggio dimentichiamo l'emozione di quelle azioni costruite con qualità tecnica e velocità, capaci di arrivare al gol e farti alzare le braccia al cielo con l'entusiasmo di un bambino. .

Salvino Cavallaro