CALCIO, L’IMMORALITÀ DEI GUADAGNI STELLARI


Gonzalo Higuain è il più pagato calciatore d`Italia
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Torino, 07/09/2016 -


In un mondo del lavoro che da anni conosce la crisi più nera e di difficile soluzione per una sua fuoriuscita, il calcio dei lussureggianti e iperbolici guadagni fa gridare allo scandalo. Da una statistica aggiornata in questi giorni, si apprende che i costi degli stipendi relativi alla sola Serie A italiana è di circa 985 milioni di euro annui. Uno sproposito economico che non è accettabile nell’Italia delle pensioni minime, della disoccupazione giovanile e di un Pil che non si scosta mai da livelli di speranza economica per il presente e per il futuro di questo nostro Paese. Così Gonzalo Higuain, con i suoi 7,5 milioni di euro netti l’anno è il nuovo primatista del settore “calcio guadagni”. A ruota seguono Daniele De Rossi con 6,5 milioni di euro e Pjanic con 4,5. Poi c’è Hamsik che ne guadagna 3,5, mentre gran parte dei suoi compagni del Napoli si “accontentano” di guadagnare intorno ai 2 milioni di euro. Ma il picco più alto della spesa relativa alle retribuzioni del pallone, le società di calcio di Serie A l’hanno toccato nel 2011, quando è stata registrata una spesa di 1 miliardo e 100 milioni di euro. Stipendi che sanno di favola e che invece si confermano reali di un mondo del calcio che si nutre dei lauti guadagni provenienti dagli sponsor, dalle televisioni e dalle partecipazioni nelle Coppe Europee. Tuttavia, non è facile abituarsi all’idea di un contrasto così abissale tra la vita comune e quella legata a un calcio che non tiene conto di lauree o titoli conquistati a fatica negli anni per conquistarsi un posto dignitoso in società. Se pensiamo a tutto questo, anche noi che ci occupiamo di calcio e ne facciamo informazione, ci sentiamo quasi disarmati davanti a tale ingiustificato distinguo di introiti tra un calciatore e qualsiasi altro lavoratore. Sappiamo che questi discorsi risalgono alla notte dei tempi, tuttavia, ci sembrerebbe opportuno cercare di calmierare alla fonte quell’eccessiva tendenza ad aumentare sempre più quegli stipendi che fanno gridare allo scandalo. E’ una questione di dignità, di rispetto verso persone che talora vivono in difficoltà economica e che si accendono d’entusiasmo quando hanno un autografo o fanno una foto accanto ai propri beniamini del pallone. Fotografie e dediche autografate che immortalano uno status sociale di così abissali sproporzioni economiche, che soltanto l’euforia di un gol o di una stretta di mano con il tuo idolo, ti fa dimenticare. E’ l’orgoglio di una passione che annebbia e nasconde, perché se si va sempre dove ti porta il cuore è difficile razionalizzare ciò che è evidente a tutti.

Salvino Cavallaro

Salvino Cavallaro