Manca l'ufficialità ma oramai Antonio Cassano è un nuovo giocatore dell'Inter.

Una storia d'amore quella tra il barese e la società nerazzurra strana, iniziata 19anni fa e coronata adesso, proprio quando nemmeno lui probabilmente se lo aspettava. Aveva undici anni infatti quando il piccolo Antonio fa il provino con i nerazzurri, passandolo a pieni voti: problemi burocratici hanno poi impedito che il ragazzo vestisse il nerazzurro. E allora eccolo andare al Bari e fare il primo gol della sua carriera proprio all'Inter: un gol pazzesco. Lancio lungo di Perrotta, lui col tacco si porta avanti la palla, umilia Blanc e Panucci passandogli in mezzo e insacca: lo stadio è ai suoi piedi, l'Italia impazzisce per il talento di Bari Vecchia che a fine anno va alla Roma. Lì con Capello e Totti nasce l'amore e lo spettacolo è immeso: poi però iniziano le Cassanate e il giocatore si lascia prendere spesso e volentieri da colpi di testa assurdi. Va al Real, si perde soprattutto fisicamente, torna a Genova e si parla di un trasferimento all'Inter con Mancini. Arriva Mou in nerrazzurro che prova a portarselo a Milano ma niente. Nel frattempo lui litiga con Garrone e il primo a prenderlo è il Milan, considerato che l'Inter aveva già preso il gemello Pazzini. A Milanello dichiara che quella rossonera sarebbe stata l'ultima tappa della sua vita: sbagliato. Gioca mezza stagione forte, poi all'inizio dell'anno seguente il problema al cuore: il Milan lo cura, lo rimette in campo e lo manda all'Europeo. Qualcosa però è successo: Antonio non vuole più stare al Milan. Vorrebbe andare alla Samp ma Garrone non ne vuole sapere: allora ecco l'Inter e l'occasione di fuga. La stessa occasione che coglie Pazzini dal lato opposto. L'Inter ormai per il Pazzo non è più il suo mondo: per Cassano forse lo è sempre stato. In nerazzurro trova un allenatore che lo stima (e che gli fa tra l'altro un'imitazione spettacolare quasi come quella che faceva lui a Capello ndr.), un ambiente che lo ama e un presidente che stravede per lui. A 30 anni questa è davvero l'ultima occasione della vita: e non c'è neanche bisogno di rifare il provino...