CATANIA, A VERONA PER VINCERE. SEGUI MISTER PELLEGRINO


Vincere a Verona per sperare
ancora in un sogno da “Mission Impossible”. Per gli etnei si avvicina sempre
più lo spettro della Serie B, tuttavia, fino a quando la matematica non li
condanna in modo definitivo è giusto mettercela tutta e uscire a testa alta dal
campo, rispolverando quella dignità talora perduta. Nel corso di questo
campionato, abbiamo analizzato più volte gli errori di valutazione che sono
stati fatti dalla società di Antonino
Pulvirenti. Oggi, invece, vogliamo parlare del presente etneo, giusto per
non abbandonarci ai “se” ed ai “ma” che non solo non hanno mai fatto la storia,
ma sono da sempre rifugio di retorica senza fine. Adesso il Catania è fanalino
di coda della classifica di Serie A con 23 punti a cinque punti dalla
quartultima e quattro partite alla fine del campionato. Ma lasciando stare la
sua molto preoccupante posizione, possiamo dire che da quando è entrato in
azione mister Pellegrino, la squadra
ha rispolverato dignità, gioco, grinta e determinazione perduti ormai da troppo
tempo. Valori che Maran, De Canio e poi ancora Maran, non sono riusciti a dare a una
squadra che sembrava ormai essersi persa nei meandri dell’abbandono totale.
Forse mancava solo la sollecitazione psicologica, l’unione di gruppo, il
parlare ai proprio giocatori. E’ vero che nessun allenatore ha la bacchetta
magica e a nessuno è data la capacità di inventare improvvisamente situazioni
positive nell’ambito della squadra, tuttavia, possiamo dire con certezza che
mister Pellegrino ha dato dignità ad un gruppo che sembrava ormai sfatto e
privo di autostima. Già a San Siro contro il Milan in ripresa di gioco e di
vittorie si è visto un Catania che è stato capace di mettere in seria
difficoltà i rossoneri. Il suo gioco è apparso subito piacevole con trame
difensive e offensive di pregevole fattura. Una squadra che pressa alto, così
come ha fatto il Catania a San Siro, è segno di ritrovata vitalità e, se avesse
pareggiato o addirittura vinto non avrebbe sicuramente rubato davvero nulla. In
quella occasione, tutti si sono chiesti se davvero questo Catania fosse
l’ultimo in classifica. Poi, la domenica successiva tra le mura del Massimino,
gli etnei al cospetto della Sampdoria hanno ripetuto la stessa intensa prestazione
e hanno vinto meritatamente. Segno che qualcosa è successo di positivo nella
testa dei giocatori che sono apparsi vitali, vigorosi, volitivi e sicuri sul da
farsi. A parer nostro è il frutto di quanto mister Maurizio Pellegrino sta
trasferendo ai suoi ragazzi durante la settimana in allenamento. Ci piace
questo tecnico ex centrocampista rosso azzurro dal viso sincero, mai borioso e
saccente ma umile e intelligente. Ci piacciono anche i suoi modi e i suoi discorsi
semplici e trasparenti che lo mettono in buona relazione con i media. “Non parlare di Serie B è da stupidi” dice mister Pellegrino, “bisogna essere consapevoli del momento di difficoltà che
attraversiamo. Dall’altra parte quel che sentiamo dentro è di crederci fino in
fondo. Il calcio insegna che anche le imprese impossibili si possono
realizzare. Io porto a questa
squadra una riflessione in più su cosa significhi indossare la maglia del
Catania, giocare le partite con questa maglia. L’ho vissuto da calciatore e ne
conosco l’importanza. Ho provato a inculcare ai miei ragazzi l’importanza di
vincere per vivere settimane diverse con maggiore consapevolezza, nella ricerca
del massimo obiettivo che inseguiamo: conquistare i dodici punti che restano da
qui alla fine”. Ci sembra davvero un discorso sano, fatto da un tecnico e
soprattutto da un uomo che dimostra grande onestà intellettuale. Certo, a
questo punto del campionato la situazione per il Catania è davvero difficile
anche se non impossibile. Ma mister Pellegrino, pur non millantando nulla
d’impossibile lascia un barlume di luce che si chiama “SPERANZA……..”. E poi,
comunque vada, ci auguriamo che il presidente Pulvirenti capisca che il futuro
del Catania ricomincia proprio da Mister Maurizio Pellegrino.
Salvino
Cavallaro