IL CALCIO IN SICILIA


Salvino Cavallaro giornalista iscritto all`Ordine Regionale del Piemonte. Nasce a Milazzo (Me) ma ormai da anni vive e lavora a Torino. Ha collaborato con le redazioni di Sprint & Sport, Piemonte Sportivo, Torino Sera, La Nuova Metropoli, Arte & Dintorni, Stadio Goal. Attualmente, scrive per il Palio dei Quartieri News di Torino e collabora con IlCalcio24. In questi ultimi anni ha scoperto il fascino discreto della letteratura ed ha pubblicato il libro Quello che ho scritto, pensato e pubblicatoe Tra interviste e altroedito da Progetto Immagine. Contatti: salvinocavallaro@libero.it
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31/10/2012 -

Sicilia, terra di arte, storia, cultura, tradizioni, terra riarsa dal sole che ha dato i natali a grandi scrittori e commediografi come Sciascia e Pirandello i quali hanno saputo trasmettere al mondo il fascino culturale di una regione che, per certi versi, è considerata unica nel suo genere. L’intenso profumo della citronella, del finocchio selvatico, del gelsomino e della zagara (o fiore d’arancio) che t’inebria piacevolmente se attraversi la piana di Catania, è un qualcosa di difficile definizione: per credere, bisogna viverla intensamente chiudendo gli occhi e respirare a pieni polmoni. Ma la Sicilia, pur tra mille contraddizioni che provengono da un tessuto sociale proverbialmente in difficoltà dal punto di vista economico e occupazionale, è anche la terra del pallone.

La passione per questo sport che da sempre aggrega e appassiona i popoli di tutto il mondo, è presente anche in Sicilia in maniera preponderante. Palermo, Catania e sporadicamente Messina, sono da sempre le città che hanno espresso negli anni il calcio professionistico che conta, per effetto di un potere economico più elevato rispetto alle altre provincie siciliane. Non è un caso, infatti, che soprattutto Palermo e Catania siano beneficiate economicamente dall’interesse di industriali quali Zamparini e Pulvirenti, i quali attraverso le loro avviate attività commerciali investono su un territorio a loro congeniale: poi, la passione per il calcio produce l’interesse di incrementarlo. E così, il resto della regione siciliana si adatta non a vivere ma a sopravvivere nel segno del pallone, mettendo in mostra tutta la sua caparbietà nel mantenere sempre vivo l’interesse per il calcio, pur con l’andirivieni tra campionati professionistici e dilettantistici. Tuttavia, nonostante queste insanabili disparità,(ed è questo che ci deve far riflettere), la Sicilia del pallone ha prodotto negli anni grandi campioni di calcio quali, Pietro Anastasi, Totò Schillaci, Tonino Asta, Michelangelo Rampulla e altri, che hanno dato lustro a una regione che fa dell’orgoglio la sua arma migliore. Ma, come sempre succede, bellezza e sviluppo economico (che non c’è), non sempre riescono ad andare di pari passo. Spesso, infatti, parlando della Sicilia, si fa notare la sua oggettiva bellezza paesaggistica naturale che però si contrappone alla volontà di costruire per mancanza di fondi e, talora, per mancanza di iniziative. Noi, che della Sicilia ne siamo orgogliosi, riteniamo che in questa straordinaria terra debba essere migliorato il rapporto con il pallone che conta, anche in considerazione del fatto che esistono tanti campioni in erba che, per mancanza di strutture e di organizzazioni di settore, restano soffocati e inespressi.

E’ come tarpare le ali a un uccello che ha voglia di volare. Ci rendiamo conto che in tempi di crisi economica come questi, tali concetti vengono rimossi e non presi nella giusta considerazione, tuttavia, parlando di calcio, ci piacerebbe che altri imprenditori, dopo Zamparini e Pulvirenti, si facciano avanti per valorizzare una terra che sa produrre campioni e che ha bisogno di essere esortata e di credere fermamente nelle proprie capacità pallonare. E chissà se un giorno non lontano, potremmo mai vedere gli stessi traguardi raggiunti negli anni da Juventus, Milan e Inter, anche da città come Messina, Siracusa, Ragusa, Trapani; chissà! Intanto, esortiamo i responsabili del settore a pensarci bene, a moltiplicare le scuole calcio e gli individual football coaching, perché questa terra non è solo capace di produrre granita, cannoli, torrone, cassate siciliane, arancini, e quanto di buono si conosce in tutto il mondo, ma sa anche correre con cervello e piedi “buoni” dietro il pallone che conta. Tutto sta alla capacità di investire, anche con poche possibilità economiche, ma avere il coraggio di cominciare, di crederci, perché il materiale umano non manca di certo. L’atavica mancanza di forza economica e la conseguente assenza di sponsor, sono  alla base di un problema che al Sud dell’Italia è notevolmente più marcato rispetto al Nord. Non mancano le capacità tecniche e organizzative nel Settore Calcistico Siciliano, ma servirebbero maggiori investimenti per non precludere ogni legittima aspirazione pallonara ad alti livelli.

Salvino Cavallaro


Salvino Cavallaro