IL CALCIO, TRA SOGNI CHE NASCONDONO LA REALTÀ


Salvino Cavallaro giornalista iscritto all`Ordine Regionale del Piemonte. Nasce a Milazzo (Me) ma ormai da anni vive e lavora a Torino. Ha collaborato con le redazioni di Sprint & Sport, Piemonte Sportivo, Torino Sera, La Nuova Metropoli, Arte & Dintorni, Stadio Goal. Attualmente, scrive per il Palio dei Quartieri News di Torino e collabora con IlCalcio24.com. In questi ultimi anni ha scoperto il fascino discreto della letteratura ed ha pubblicato il libro Quello che ho scritto, pensato e pubblicatoe Tra interviste e altroedito da Progetto Immagine. Contatti: salvinocavallaro@libero.it
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24/07/2012 -

Crediamo che la maggior parte degli addetti ai lavori del calcio europeo non abbia ancora capito. La crisi economica della quale adesso neanche la Germania ne è indenne, deve fare riflettere e calmierare certi sprechi che in passato hanno toccato punte elevate. A giudicare dalla spregiudicatezza con la quale sceicchi sauditi e nababbi vari sono entrati a far parte del pallone europeo, si direbbe che sono davvero pochi coloro i quali si rendono davvero conto di quanto è drammatico questo momento.

Sembra quasi che nessuno (o quasi) percepisca il pericolo reale che l`Euro crolli da un momento all`altro e che certi stati europei (Italia compresa) falliscano e ci trascinino tutti nel baratro. Noi che ci occupiamo di calcio, che scriviamo di una materia opinabile legata a un mondo particolare, che recensiamo partite di pallone e ne esaltiamo le sue meraviglie tecniche e tattiche, che osanniamo i campioni cui affidiamo i nostri sogni e le emozioni che ci liberano talora da certe paure e fragilità, spesso non ci rendiamo conto che, grazie anche alla nostra penna, enfatizziamo oltre misura un mondo che non ha certo bisogno di così tante attenzioni. Tuttavia, pur consapevoli del momento drammatico che vive l`Europa e dei possibili crac finanziari di Comuni e Regioni della nostra Italia, c`interessiamo del mercato estivo del pallone come se nulla stesse accadendo attorno a noi.

E così, in barba allo Spread che sale alle stelle, alla Spending Review che soffoca il nostro vivere, al pericolo di default e quindi di sparizione delle Regioni a Statuto speciale (e tra queste la Sicilia), alle tasse che aumentano a vista d`occhio e al lavoro che non c`è più, ci preoccupiamo se l`Inter di quest`anno sarà nuovamente competitiva, se il Milan senza Ibra e Thiago Silva riuscirà ugualmente a primeggiare, se la Juventus che è all`affannosa ricerca di un Top Player potrà essere competitiva in Champions League, se il nuovo corso di Roma e Lazio sarà sufficiente per migliorare i risultati ottenuti l`anno scorso, se il Napoli di De Laurentiis e di Mazzarri saprà ovviare alla dipartita di Lavezzi confermandosi squadra di alto rango, e così via. Sono i classici discorsi estivi che ogni anno accompagnano l`italiano medio sotto l`ombrellone, un modo come un altro per esorcizzare pensieri e paure capaci di annidarsi tra le pieghe della nostra insicurezza del vivere quotidiano.

Il calcio è bello e, soprattutto, è importante quando svolge in noi una funzione terapeutica nel distrarci e nell`aiutarci a vivere. Ma attenzione a non esagerare perché più il nostro interesse lievita e più il pallone, straricco di suo, aumenta il divario già abissale che c`è tra chi sogna come noi e chi realmente sguazza nell`oro. Cerchiamo, là dove è possibile, maggiore equilibrio nel descrivere un mondo troppo lontano da noi, avvalendoci di quella deontologia giornalistica capace realisticamente di non distruggere gratuitamente, ma neanche di enfatizzare ciò che troppe volte ci appare effimero.
                                                                                                  

Salvino Cavallaro


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