IL TEATRINO DEI PUPI DEL PALLONE


Guerre intestine si profilano nel futuro del calcio nazionale
tempo: 37ms
RSS
Roma, 16/11/2017 -


Esonerato Ventura, Carlo Tavecchio resta incollato alla sua sedia di presidente della Federcalcio Italiana. Dopo tanti discorsi fatti con la convinzione di ripartire da zero per dare una ripulita all’inadeguato recente azzurro, ci si ritrova in compagnia di un presidente che presentatosi nella sede di Via Allegri a Roma, ha dichiarato pubblicamente la sua indisponibilità a rimettere il suo mandato. Nessun voto era previsto intorno al tavolo dell’incontro coi vertici federali, anche se lunedì prossimo Tavecchio dovrà avere qualche carta da giocare per non farsi estromettere. Per la fiducia, infatti, servono almeno nove voti e l’attuale Presidente Federale in partenza può contare su sei voti da parte dei Dilettanti, su due voti degli allenatori, uno soltanto da parte degli arbitri e un voto da parte sua. Tra gli oppositori più acerrimi c’è il presidente dei calciatori Tommasi, il quale ha dimostrato tutto il suo diniego a continuare con la presidenza Tavecchio, attraverso chiari dichiarazioni. Diatribe, “guerre intestine”, toni alti e viscide situazioni di Potere, si sono anteposte alle idee e ai piani per risorgere dalla cenere. Tavecchio ha detto che sta contattando il futuro C.T. della Nazionale che sarà una figura di prestigio. Non ha fatto ufficialmente nomi, ma tutti ormai sanno che il candidato numero uno dovrebbe essere Carletto Ancelotti, anche se non sarà facile convincerlo. In primis per  l’aspetto economico, anche se la casa centrale della Nazionale e la sua Governance, dovrebbero aver capito una volta per tutte che serve una guida tecnica di valore e con un curriculum che garantisca una ricostruzione seria e capace.

Carletto Ancelotti -58 anni- libero da impegni, visto che è stato esonerato dal Bayern Monaco dopo aver vinto l’ultimo campionato, è sicuramente il profilo del C.T. ideale per la rinascita, visto che nel suo prestigioso curriculum espone illuminanti successi in Francia, Spagna, Inghilterra e Italia, vincendo 3 Champions e realizzando il record assieme a Bob Paisley. La qualità si paga, e dunque i vertici federali smembrati come sono da correnti politiche, inimicizie e personaggi che salgono sempre nel carro dei vincitori, dovranno trovare il modo di convincere un Ancelotti che non è poi così sicuro di accettare, anche se gli verrà proposto un lauto compenso. Il punto, secondo noi, è  porre sul piatto personaggi di campo che non ci sono e un progetto serio ben delineato nei suoi particolari (vedi lo studio per migliorare i Settori Giovanili) che in questo momento, con al vertice Carlo Tavecchio e i suoi fallimentari risultati, non vediamo come si possa iniziare da zero respirando un’aria nuova e più consona alle esigenze di un calcio più moderno nella sua gestione. Ecco, diremmo proprio che oltre il problema economico che non è di facile risoluzione in F.I.G.C., c’è da considerare i gravi problemi di rifondazione di uomini e cose, capaci di garantire un futuro posto su basi solide, orientandosi un po’ su quello che è stato il modello tedesco, di una Germania capace di ritornare a essere vera potenza del calcio mondiale, grazie al rinnovamento dei suoi vertici federali. Adesso vedremo cosa accadrà in casa nostra, anche se tutta questa disgregazione, queste antipatie e insanabili veleni, non lasciano prevedere nulla di confortante per il futuro del nostro calcio. Ci auguriamo di sbagliare, ma se non si darà fiducia a un nuovo presidente federale, giovane e capace di vedute moderne consigliate da figure di campo nell’ambito della F.I.G.C., continueremo il teatrino dei pupi di un pallone azzurro che difficilmente potrà arrivare al tanto desiderato “ricominciare”.

Salvino Cavallaro                     

 

Salvino Cavallaro