IMMOBILE? SARÀ LO SCHILLACI DELLA SITUAZIONE


Per il Ciro di Torre
Annunziata, classe 1990, adesso comincia il bello in azzurro. Non è da oggi che
sosteniamo la candidatura di Immobile, come punto fisso dell’attacco della
Nazionale di Prandelli. E non è neppure da oggi che diciamo che questo
giovanotto di belle speranze, capocannoniere del campionato italiano appena
concluso, rappresenterà per l’Italia che sta per cominciare il cammino mondiale
in Brasile, quello che è stato Salvatore Schillaci in Italia ’90. Il calcio è
così, talora strano e qualche volta capriccioso. Ci sono delle annate in cui la
palla non ti va dentro neanche a morire e altre che da qualsiasi parte tiri si
infila in porta con notevole facilità. E’ la stranezza ma anche la bellezza del
pallone, capace di meravigliarti e talora anche di capovolgere ciò che sembra
già scontato. E allora, perché non sfruttare il momento positivo di questo
ragazzo che, oltre ad avere il fiuto del gol da prima punta, è anche in grado
di dialogare con i compagni di reparto fornendo numerosi assist. Non ha grande
bagaglio tecnico, il Ciro da Torre Annunziata, sicuramente ha carattere, forza
fisica, fiuto del gol, ed è capace di far salire la squadra nelle ripartenze.
Detto questo, non vorremmo creare un dualismo con Mario Balotelli che prima
punta non è. Diciamo più semplicemente che i due giocatori possono benissimo
giocare insieme, grazie alle diverse caratteristiche tecniche. Ma, per fare
questo, è necessario che Prandelli riveda l’assetto tattico che, con i due attaccanti
schierati in campo, non può certamente pensare al 4-3-3 ma a quel 3-5-2 che
tanti consensi ha ottenuto in Nazionale, nella Juventus, ma anche nel Torino di
Giampiero Ventura che ha saputo schierare Cerci e Immobile nel classico 3-5-2.
A parer nostro, questa sarebbe la strada da seguire, o perlomeno, quella che
darebbe maggiori garanzie agli azzurri di Prandelli. La difesa a tre con
Chiellini, Barzagli e De Rossi al centro, alle spalle di Pirlo, ci sembra una
garanzia da non sottovalutare. I cinque di centrocampo con gli esterni Abate e
Darmian (o De Sciglio), il centrale Pirlo affiancato da Marchisio (o Aquilani)
e Candreva ci sembrano un’ottima soluzione. E poi, Immobile e Balotelli a
offendere e portare su la squadra nelle ripartenze. A parer nostro, questo
schieramento ci sembra più lineare, anche perché, come dicevamo pocanzi, dà
modo ai due attaccanti di giocare insieme senza dualismo alcuno. Adesso la
palla passa al C.T. Prandelli, a lui l’ardua sentenza. Inizia l’avventura
azzurra nel calcio mondiale do Brazil. Auguri Italia, facci divertire, facci
vivere notti di emozione e, soprattutto, facci sognare. Una volta tanto i
tifosi di tutte le squadre italiane saranno accomunati in un unico urlo: FORZA ITALIA! L’unione è la forza,
separarsi disgrega.
Salvino
Cavallaro