LA CHANCE DELLE ITALIANE SULLA SCENA DELL`EUROPA: COSA ASPETTARCI


Metamorfosi nerazzurra con il rimpianto Udinese, poco da scherzare per la Juve. La possibilità della rivalsa riparte da Nyon.
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31/08/2012 -

Juventus e Milan in Champions League. Udinese, Napoli, Lazio e Inter in Europa League. I verdetti incrociati delle qualificazioni hanno messo in risalto non solo la lodevole caparbietà generale, ma anche il lato incerto delle squadre italiane, cui non manca la qualità del gioco, ma la forma. È proprio il caso dell'Udinese che, se avesse affrontato il Braga fra tre settimane anziché martedì scorso, probabilmente non sarebbe crollata ansimando già alla fine dei tempi regolamentari. Poche difficoltà per la Lazio, che sbriga la pratica Mura senza complicare le cose più di tanto. Non lo fa invece l'Inter, che mostra preoccupanti segni di instabilità. Il pareggio raggiunto in zona Cesarini contro il Vaslui conferma i timori che erano sorti dopo il preoccupante calo di prestazione nella gara di ritorno contro l'Hajduk Spalato.

Ai nerazzurri non mancano doti tecniche, né qualità del gioco, ma equilibrio. Se gli anni della Grande Inter di Mourinho sono ormai lontani anni luce, allora possiamo affermare di trovarci nuovamente di fronte alla Pazza Inter, quella che prima del Quinquennio d'Oro nerazzurro era capace di arrivare di arrivare in una sola stagione ad un passo dalla vittoria di Scudetto e Coppa Uefa, e in un finale di stagione 2001-'02 perdere tutto in poche, distruttive mosse, compreso in occasione di quel 5 maggio che nessuno riuscirà mai a dimenticare. Da due anni a questa parte la Beneamata sembra esser tornata a quella forma incomprensibile e autolesionista, specialista in cadute rocambolesche e cavalcate improvvise in groppa alla vittoria, con possibili scivoloni. Pazza, appunto. Non esiste attributo migliore per definire una squadra che in una difficile trasferta estiva a Spalato, quando le gambe sono ancora intorpidite e nei pomeriggi di Appiano Gentile cantano le cicale, abbatte l'avversario sotto tre gol e a Milano rischia grosso perdendo per 0-2. Che ne rifila due all'abbordabile Vaslui e nella gara di ritorno insegue per tutto il match, mettendo a dura prova le già provate coronarie dei tifosi. Nemmeno quando Palacio riconsegna la tranquillità al 76' c'è da poter tirare il fiato, perché dopo tre minuti scarsi i romeni si trovano di nuovo al timone del match. Ci vuole Guarin per inventarsi qualcosa in pieno recupero e cacciare via definitivamente la paura di un altro gol del ringalluzzito avversario, che nelle notte di Vaslui avrebbe spinto la squadra di Stramaccioni via dall'Europa con lo stesso effetto di una caduta nel vicino fiume Barlad. Oggi il sorteggio definirà il girone dei nerazzurri, i quali si trovano in prima fascia. Il problema sarà riuscire a capire come riportare alla stessa altezza i piatti della bilancia; e sarà meglio farlo subito, perché se l'Inter dovesse affrontare avversarie come il tenace Athletic Bilbao o il combattivo Steaua Bucarest, sicuramente di livello superiore a quelli con cui si è gia misurata, correrebbe il grosso rischio di incappare in battute d'arresto letali per il proseguimento del cammino europeo.

Del resto a temere l'urna sarà soprattutto la Lazio, in terza fascia, che potrebbe finire con Athletico Madrid e Fenerbahçe. Nel limbo della sorte Napoli e Udinese, in seconda, che però devono temere la possibilità di incontrare una piccola e tenace, come il Partizan Belgrado o l'Academica Coimbra  anche se un altro viaggio in Portogallo sarebbe accolto con ben poco entusiasmo al Friuli, visti i precedenti -, nonché l'Helsingborgs, che nel 2000-'01 eliminò l'Inter nei preliminari di Champions. La massima manifestazione continentale vede invece solo due italiane, che dovranno rimboccarsi le maniche per farsi strada, soprattutto la Juventus: i campioni del Chelsea e il temibile Shaktar sono all'agguato, oltre all'esordiente Nordsjaelland, che presumibilmente cercherà di lottare quasi esclusivamente per un posto in Europa League. Insidia Zenit per il Milan, che si presenterà con qualche rinforzo in più per evitare altre prestazioni come quella contro la Sampdoria, le quali sicuramente sarebbero come una roccia legata ai piedi nell'oceano delle trentadue che si apprestano ad intraprendere il cammino finale, diventando poi sedici, otto, quattro e così via finché una, sul palco di Wembley, alzerà la Coppa con le orecchie. E noi ci auguriamo vivamente che sia una italiana. Il tifoso nostrano medio, quello che tifa due squadre  una è quella del cuore, l'altra è l'avversaria di quella rivale -, deve per la prima volta sperare che almeno una formazione vada fino in fondo, si trattasse anche dei nemici tanto odiati. Il ranking Uefa è piuttosto eloquente: il Portogallo ha sorpassato la Francia, e si appresta a raggiungere anche l'Italia, in quarta posizione.

Se questo può essere davvero l'anno della svolta per il calcio italiano, allora la prova del nove sarà il palcoscenico europeo. Spente le luci. Silenzio in sala. Tutto è pronto. Si va in scena.

Samuel Boscarello