LA JUVENTUS IN TEMPI DI CRISI, EXPLOIT A BASSO COSTO


Salvino Cavallaro giornalista iscritto all`Ordine Regionale del Piemonte. Nasce a Milazzo (Me) ma ormai da anni vive e lavora a Torino. Ha collaborato con le redazioni di Sprint & Sport, Piemonte Sportivo, Torino Sera, La Nuova Metropoli, Arte & Dintorni, Stadio Goal. Attualmente, scrive per il Palio dei Quartieri News di Torino e collabora con IlCalcio24. In questi ultimi anni ha scoperto il fascino discreto della letteratura ed ha pubblicato il libro Quello che ho scritto, pensato e pubblicatoe Tra interviste e altroedito da Progetto Immagine
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02/02/2013 -

In tempi di crisi finanziaria, la Juventus ha rispettato alla grande l’impegno di non spendere soldi per acquistare giocatori di una certa importanza. Una scelta aziendale che si allinea alla filosofia voluta da Andrea Agnelli assieme all’A.D. Beppe Marotta, in cui si predilige l’investimento sulle strutture societarie. Dopo la costruzione dell’avveniristico Juventus Stadium, la società bianconera ha allargato i suoi confini acquistando il terreno della Continassa, una zona di Torino adiacente al nuovo stadio. Lì sorgerà il nuovo centro di allenamento della prima squadra, in un’area prevista di grandi proporzioni. Il centro di Vinovo, invece, sarà adibito esclusivamente a tutte le esigenze del Settore Giovanile, creando così la logica separatista delle diverse appartenenze. E, seguendo la “ratio” in base alla quale non è possibile far tutto senza rinunciare a qualcosa, la Juve ha appunto adottato il sistema del risparmio per quanto riguarda la spesa relativa alla parte tecnica. E così, dopo avere avuto numerosi colpi di fortuna nell’avere acquistato ad esempio Barzagli a prezzo irrisorio, e Pirlo (arrivato a zero euro) che tutti davano per giocatore dalla carriera finita, la Juve ha raggranellato con poca spesa l’acquisto di Pogba, Giaccherini e valorizzato prodotti fatti in casa come Marchisio, Giovinco e De Ceglie. Vidal, Asamoah e Isla sono il frutto di un’operazione fatta con ragionata oculatezza, anche per la necessità di assecondare il disegno tattico voluto da Conte. Dopo l’anno di Delneri, risultato assolutamente fallimentare, la Juventus è stata affidata a Conte ed ha vinto la terza stella, poi la Supercoppa italiana, quindi il passaggio del turno in Champions League come prima classificata del proprio girone,  regalandosi una sfida impegnativa contro il Celtic, il prossimo 12 febbraio a Glasgow e poi il ritorno a Torino il 6 marzo. A oggi, tuttavia, dopo essere uscita dalla Coppa Italia in maniera discutibile, la Juventus dovrà fare fronte a Champions e Campionato italiano. Per il bene dei sostenitori bianconeri ci auguriamo di sbagliare, ma solleviamo dei seri dubbi (in verità non da oggi) per quanto riguarda la tenuta psicofisica della squadra di Conte. Il nervosismo che aleggia perseverante in questi ultimi tempi in casa bianconera, è a parer nostro un campanello d’allarme da non sottovalutare. La squadra ci sembra stressata dal continuo faticare fisico in fase d’interdizione e di impostazione delle azioni d’attacco con ripartenze talora veementi. Ma, negli ultimi venti metri la Juve si perde, non è incisiva in fase risolutiva, così come dovrebbe essere una grande squadra che ambisce a importanti traguardi. E così, l’eventuale esile vantaggio di un solo gol, è spesso l’affanno e il rammarico di non aver chiuso la partita per gestirla in maniera tranquilla. E’ un continuo affrontare l’avversario nel timore di essere puniti in contropiede; cosa che ultimamente si sta verificando con regolarità. Stendiamo un velo pietoso sull’eterno problema della Juve che è rappresentato dalla mancanza di un top player capace di fare 20 gol a stagione, e sorvoliamo pure sull’inutilità dell’acquisto immediato di Anelka e di Poli e Belfodil a giugno. C’è un chiaro obiettivo da parte dei dirigenti della Juventus, di andare a caccia del campione spendendo poco o quasi niente, per continuare a investire sui lavori avanzati delle proprie strutture. Ma, con tutto il rispetto per Poli e Belfodil, che pur sono bravi giocatori, la Juve che ha bisogno nell’immediato di garantirsi il proseguimento in Champions e in Campionato, non può continuare a spremerei suoi  giocatori che, a parer nostro, hanno già dato molto, e forse anche troppo. Noi vediamo così la Juve dell’immediato, per il prossimo campionato si vedrà se la stella di Fernando Llorente brillerà sotto il cielo torinese tinto di bianconero.

Salvino Cavallaro
      

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Salvino Cavallaro