PALERMO, STORIA DI UNA CESSIONE MAI AVVENUTA


La società rosanero resta ancora in mano a Zamparini.
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Palermo, 01/07/2017 -


Era nell’aria il mancato closing che avrebbe dovuto sancire il cambio di proprietà tra Zamparini e l’ex Iena Baccaglini. “Non ci sono le garanzie sufficienti” dice Zamparini che afferma pure di non volere lasciare il Palermo al primo pretendente che passa per strada. Sembra un esito scontato, visto il dilungarsi del tempo in cui Baccaglini avrebbe dovuto presentare le dovute garanzie per acquistare il Palermo e, soprattutto, lo scetticismo creato nei tifosi dopo l’avvento del nuovo allenatore Bruno Tedino e del Direttore Sportivo Fabio Lupo scelti dallo stesso Zamparini. Una trattativa crollata sul valore complessivo della società di calcio e sul denaro mai arrivato. Adesso Zamparini si rifugia nei soliti proclami di riportare immediatamente il Palermo in Serie A, tuttavia, qualora dovessero arrivare i quattrini promessi, si potrebbe riprendere il discorso interrotto per la vendita della società. Dunque, Zamparini continuerà ad avere il pieno controllo sul Palermo, dando il segnale di non volere fare sconti a nessuno. Nei programmi dello scorso febbraio, si parlava di un accordo per il passaggio della società rosanero per 150 milioni di euro, dei quali 40 nel club e 110 per gli impianti sportivi. Ed è proprio sui 110 milioni di euro destinati agli impianti sportivi che Zamparini non ha ritenuto sufficienti tutte le garanzie legate a questo particolare punto. Certo, tenuto conto che al momento la vendita del Palermo appaia come capitolo chiuso, restano grandi spiragli di volontà di Zamparini di voler passare la mano qualora dovessero esistere garanzie atte a definire l’accordo. Per il momento il presidente rosanero si rivolge ai tifosi che lo contestano inviando loro dei messaggi, quali: “ Grazie Palermo di esistere. Grazie di avermi sopportato come presidente. Vi voglio bene”. Ipocrisia? Chissà!

Salvino Cavallaro   

Salvino Cavallaro