JUVENTUS, SOCIETÀ DA RIFONDARE


L'opinione sulla disarmante situazione della società bianconera.
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Torino, 10/05/2021 -

Riflettendo su quanto espresso dalla Juventus in questo suo annus horribilis, ci verrebbe da dire che sia stata proprio lei ad autoescludere la sua egemonia nel calcio italiano. Porre in analisi la situazione attuale di questa società, ci fa pensare che ogni opinione in merito sarebbe come sparare sulla croce rossa. E intanto cominciamo a riflettere sull'eccessivo sbandierare di Conte e Marotta - forse anche legittimo - che si fregiano di avere tolto alla Juventus l'egemonia durata ben nove anni di scudetti vinti di seguito. Ma a questo punto lo stesso discorso potrebbero farlo tutti, a cominciare dal Milan per finire alla Fiorentina e persino al Benevento, capaci di venire a vincere all'Allianz Stadium che è diventato il regno di tutti. La Juve, come dicevamo pocanzi, ha fatto harakiri a partire dalla questione Suarez, per continuare poi con la scelta di Pirlo allenatore della Prima Squadra, una campagna acquisti e vendite errata e poi la ciliegina sulla torta rappresentata da quell'indemoniata idea chiamata Superlega. Tutta una serie di inaccettabili errori che hanno sconquassato un giocattolo perfetto curato da anni e che adesso appare come qualcosa di insignificante, inutile, disamorevole agli occhi stessi della numerosissima tifoseria bianconera che per anni è stata deliziata di ben altri risultati e palcoscenici. E non è certo la sberla subita dal Milan di Pioli, che pur avendogli rifilato 3 gol l'ha messa quasi in disparte per la lotta Champions. No, la causa è data da tutto il regredire di una squadra irriconoscibile che non ha gioco, anima, entusiasmo, attributi. Non ha più nulla, perchè non fa calcio e si trova in un mare di guai per il decadimento di una società, la cui governance ha fallito i principi di quelle regole che da sempre hanno fatto della Juventus la prima della classe.

E' dunque un problema da analizzare a fondo per ripartire con figure diverse che possano in qualche modo rinnovare l'immagine perduta malamente. I vertici devono cominciare ad andare a casa per far posto a personaggi nuovi, capaci di proporre un progetto serio di risalita d'immagine che non sarà facile acquisire nell'immediato. A decidere le sorti di Andrea Agnelli sarà il cugino John Elkann, presidente e amministratore delegato di Exor, la società che detiene il 63,8% del capitale sociale della Juve. E la possibilità che l'attuale presidente della Juventus faccia un passo indietro è più che concreta, soprattutto in considerazione del fatto che ha rotto le relazioni con la UEFA, la FIFA e anche con i presidenti di Serie A, esponendosi al contempo contro il numero uno della UEFA Ceferin. Quali dunque sono i nomi papabili alla più alta carica della dirigenza della Juventus? In primis c'è Alessandro Nasi, cugino di Andrea Agnelli e vicepresidente di Exor. In lizza c'è anche Evelina Christillin, attuale menbro del consiglio FIFA, una figura ritenuta perfetta soprattutto per la sua esperienza internazionale e per il dialogo che garantirebbe con FIFA e UEFA, con i quali i rapporti sono ai minimi storici. Non è poi da escludere neanche la pista «calcistica» in cui si fa avanti anche il nome di Marcello Lippi, ex tecnico della Juventus. Per quanto riguarda la panchina, ieri circolava voce di un accordo di massima con Zidane. Tuttavia, pensiamo che allo stato attuale delle cose non crediamo che tecnici e campioni di prima fascia ambiscano almeno per ora a venire alla Juventus. Vedremo cosa accadrà a breve, alla chiusura di queste tre partire di Campionato (Sassuolo fuori casa, Inter in casa, Bologna fuori) e di una finale di Coppa Italia che molti vedono come il consumarsi di un'agonia che sarebbe meglio chiudere qui.

Salvino Cavallaro.