PENSIERI NEANCHE TANTO RECONDITI SUL CALCIO DI OGGI


Ma che cos'è diventato questo calcio!
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Torino, 21/08/2021 -

Chi come me scrive da tanti anni di calcio e ha visto molti mutamenti tecnici che ne hanno cambiato la sua antica immagine di gioco, sicuramente avrà avuto momenti di riflessione tale da ricredersi su tante cose. In questi giorni di calciomercato e di inizio dei nuovi campionati, abbiamo visto cambiamenti e baci di maglia da parte di calciatori che a parer nostro andrebbero evitati per rispetto dei tifosi. Una cattiva abitudine che andrebbe rimossa per ciò che significa un gesto che a nostro dire è quantomeno inopportuno. Messi che passa in 24 ore dalle lacrime di Barcellona alle dichiarazioni - «Sono qui per vincere tutto» - espresse durante la sua presentazione ufficiale a Parigi, o Lukaku che dopo avere promesso ai tifosi interisti di volere continuare a giocare per i colori nerazzurri, una settimana dopo se ne va al Chelsea per un ben più lauto contratto da nababbo. Tanto di foto con la nuova maglia, tanto di presentazione alla stampa con annesse ipocrite frasi di rito che danno la dimensione di come le parole non hanno più nessun significato, se non esprimere nel recondito quanta presa in giro esiste nel mondo mercenario del pallone. E allora pensi come possa ancora andare avanti questo carrozzone miliardario di denaro che offende chi con carta e penna o smartphone, sgomita tra la folla per avere un autografo o un selfie con il campione tanto idolatrato. No, non è questo il calcio che ci piace. Non è questo lo spettacolo che vogliamo da un pallone che sta scoppiando per troppi interessi che stanno uccidendo la voglia di entusiasmarsi per i colori della propria squadra del cuore o per quel campione che il giorno dopo tradirà le tue attese .No, tutto ha un limite e questo limite è stato superato da troppi anni che ne hanno soffocato la voglia di calcio che resta esigua ma pur resistente nel suo fingere promesse da marinaio. Certo, non stiamo parlando di vetusti pensieri legati a calciatori attaccati in carriera alla maglia del club di appartenenza; no, questo sarebbe davvero ridicolo! Tuttavia, nulla vieta il nostro richiamo a un ravvedersi di una situazione in cui il dio denaro è diventato eccessivo nel protrarsi dell'autodistruzione. Il pallone ha bisogno di respiro, ha bisogno di un minimo segno di appartenenza, di serietà al proprio lavoro, senza l'ausilio di millantatori capaci di promesse immancabilmente non mantenute. Certo, ce ne faremo una ragione - anzi ce la siamo già fatta da tanti anni - tuttavia, certe amare considerazioni vengono sempre a galla anche quando vorresti lasciarle nel recondito dei tuoi pensieri. E' il calcio d'oggi, sono i suoi personaggi che ruotano intorno al pallone con lo sguardo da dollaro, da euro o da lira sterlina, mentre tutti noi continuiamo a scrivere le sorti di un calcio che comunque resta passione e gloria. Così come l'emozione di un gol fatto dal tuo campione preferito, il quale una settimana dopo lo farà contro la stessa squadra per cui ha elargito abbracci, baci e sorrisi rivolti ai propri tifosi, con simbolici gesti di falso entusiasmo. E' la commedia di un pallone che scoppia!

Salvino Cavallaro