DA CONTE AD ALLEGRI, LA JUVE È SEMPRE IN VETTA ALLA CLASSIFICA


Sono tanti gli spunti offerti
dalla seconda giornata di Serie A del nostro campionato. Innanzitutto la
conferma della Juventus che, passata da Antonio Conte a Massimiliano Allegri,
si trova ad essere ancora prima assieme a Roma e Milan . Un po’ come dire che
cambiando i fattori il risultato non cambia. Stessa la cornice dello Juventus
Stadium, stesso l’appeal, stesso l’inno, e perfino uguale l’enfasi di accogliere
i calciatori in campo, nella sgambata riscaldatrice dei muscoli, prima
dell’inizio della gara. Un iter che si tramanda ormai da tre anni, sempre
uguale, sempre apportatore di forte emozione per i tanti tifosi juventini.
Qualche volta ci siamo soffermati a curiosare all’esterno dello Juventus Stadium. Ebbene,
dai volti scrutati, dall’entusiasmo evidenziato e dalla voglia di entrare allo
stadio, sembra sempre che quell’ansia di far festa sia come la prima
volta. Stessa l’emozione, stesso il desiderio di cantare un inno coinvolgente,
stessa la voglia di andare e tifare per i propri campioni. Conte o Allegri? non importa! è
la Juve che interessa ai tifosi della Vecchia Signora. La facilità con la quale
la Juventus ha vinto contro l’Udinese e la chiarezza di idee dimostrata nella fluida manovra,
lascia presupporre un campionato di prim’ordine. Stenta la Roma a Empoli, ma
vince con un gol di Naiggolan che evidenzia in qualche modo il desiderio dei
giallorossi di ritornare a rappresentare l’alternativa alla Juve. Seconda
vittoria anche per il Milan che esce fuori dal Tardini di Parma, in un festival
fatto di gol, emozioni, ma anche di tanti errori ingigantiti da due difese che devono essere
ancora registrate nei movimenti e nelle attenzioni. I rossoneri vincono dunque
5 a 4 contro il Parma di Donadoni, contrapponendosi al 7 a 0 che i cugini
dell’Inter hanno inflitto in casa al malcapitato Sassuolo. Punteggi e
prestazioni che sono l’emblema di un campionato dai mediocri contenuti tecnici,
che non è più, chissà per quanti anni ancora, il più bello del mondo. Tre
gol fa la Lazio in casa contro il Cesena. Le reti portano la firma Made in
Italy di Candreva, Parolo e Mauri, ovvero l’ossatura portante dei biancocelesti,
che si mettono in evidenza in un campionato firmato quasi esclusivamente da
pedate esterofile. Si smarrisce come un lieve soffio di vento il Torino di
Ventura, il quale appare contratto, privo di idee e mal disposto in campo, al
cospetto di una Sampdoria sanguigna e volitiva, che ha presentato un Okaka
potente fisicamente e un Gabbiadini che ormai non è più soltanto una promessa del
panorama calcistico italiano. Domenica nera, anzi nerissima per il Napoli, che
viene battuto in casa dal modesto Chievo e da un gol di quel Maxi Lopez che è sembrato
risuscitato dalle ceneri. I Partenopei, dopo l’esclusione dai preliminari di
Champions League, sembrano essersi smarriti. Duro sarà ancora il lavoro che
attende la squadra agli ordini del suo allenatore Rafa Benitez, mentre, a
sentire gli umori dei napoletani, “mala tempora currunt”. Tra le proprie mura,
pareggia la Fiorentina di Montella contro il Genoa, mentre vince fuori casa
l’Atalanta di Colantuono contro il Cagliari di Zeman.
Il Verona vince 2 a 1 contro il Palermo, chiudendo la seconda giornata di calendario nel
posticipo serale di Lunedì 15. Non c’è che dire, dunque, il campionato italiano
di calcio di serie A si presenta con due novità: Milan e Inter, che sembrano
davvero intenzionate a fare da terzo incomodo tra Juve e Roma.
Salvino
Cavallaro